Autore Redazione
martedì
30 Gennaio 2018
05:33
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Calcio - Alessandria

Al Savoia la vittoria è una cosa di famiglia, tra campo e panchina

Mister Maurizio Ammirata e il figlio Matteo, attaccante, raccontano le emozioni vissute sabato, in occasione del successo contro il Cit Turin
Al Savoia la vittoria è una cosa di famiglia, tra campo e panchina

LITTA PARODI – L’esempio più recente e noto è quello di vent’anni fa con i due Maldini, Cesare e Paolo, padre allenatore e figlio giocatore, sia al Milan che in Nazionale. In provincia succede anche al Savoia, squadra impegnata nel campionato Promozione. Sabato mister Maurizio Ammirata ha avuto il privilegio di gioire sia da padre che da allenatore: il figlio Matteo, infatti, è stato l’assoluto protagonista della vittoria in rimonta per 2-1 contro il Cit Turin. Lui ha infatti segnato il gol del pareggio e poi ha subito il fallo da rigore che è valso il sorpasso.

“Abbiamo vinto meritatamente una gara che si era messa malissimo” ha raccontato mister Ammirata a Radio Gold “stava diventando un incubo. Avevamo preso gol su un errore che facciamo spesso. Siamo andati in bambola per circa venti minuti e poi abbiamo cominciato a giocare. Matteo è stato l’artefice di questa rimonta. Ha segnato di testa, una fatto che forse non succedeva da quando giocava nei pulcini” ha raccontato con un sorriso il tecnico. “Per me è stata una grande soddisfazione. Matteo è venuto a darmi una mano visto che all’inizio eravamo con pochi giocatori. Si è messo a disposizione e ha sfruttato al massimo l’occasione, entrando la scorsa settimana al posto dell’infortunato Mofena, è migliorato tantissimo in questi mesi e si è fatto trovare pronto.”

Finalmente mi ha fatto giocare” ha scherzato Matteo “come lo chiamo in squadra? Mister ovviamente, non ce la farei a chiamarlo papà. Sono contento di come è andata. Dopo il mio gol abbiamo esultato insieme, è stato bellissimo, poi durante il rigore non l’ho più visto.”

“Non sono riuscito ad avvicinarmi a lui perché, nell’esultare, sono scivolato facendomi anche male all’adduttore” ha ricordato il tecnico “e poi ero preoccupato che Matteo non mi vedesse. È stata un’emozione incredibile: gioia e dolore insieme. Sabato Matteo le ha prese proprio tutte, anche di testa. E poi difendeva palla, subiva dei falli facendo salire la squadra e nell’azione del rigore ha fatto il movimento giusto sorprendendo la difesa avversaria sul filo del fuorigioco. Domenica prossima lo schiero? Come sempre se dimostrerà di essere in forma durante gli allenamenti Matteo sa già che giocherà. Se lo meriterebbe come ha già fatto in passato.”

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