16 Novembre 2016
13:32
Voleva guidare all’estero. Anche un docente cinese sorpreso dalla Stradale con una patente falsa
PROVINCIA – Proprio non riusciva a passare l’esame di scuola guida in Italia. Pur di sfrecciare al volante della sua potente Rover, il titolare di un’impresa di pulizie del milanese si era “fatto fare” un permesso di guida sudamericano da esibire ai controlli di Polizia. Un documento ovviamente falsificato che l’imprenditore di origine peruviana era comunque riuscito a sfruttare per diversi anni, tanto da dover fare una nuova patente falsa alla scadenza del precedente documento artefatto. Sempre di corsa per convention in giro per il mondo anche un celebre professore universitario cinese era ricorso a una patente di guida internazionale falsa per riuscire a noleggiare auto nei vari Paesi. “L’ho fatto per poter guidare la vettura quando mi trovavo all’estero”, ha raccontato agli agenti della Polizia Stradale che lo avevano fermato mentre sbandava con la la Mercedes che non riusciva a guidare con il cambio automatico. E’ stato smascherato dalla Polstrada anche il cittadino marocchino, residente nel savonese, che aveva sfruttato uno stampato “in bianco” rubato per falsificare la patente che non era riuscito a rinnovare. Passato indenne a svariati controlli, l’automobilista non è più riuscito a farla franca quando è incappato nei poliziotti impegnati nella campagna “patente e libretto”. La Polizia Stradale di Alessandria, e in particolare gli agenti della Sottosezione di Ovada, è riuscita in diverse occasioni a riconoscere documenti di guida falsi in possesso di automobilisti trovati a circolare lungo strade e autostrade della provincia. Un fenomeno in crescita. Oltre a ricorrere al “bazar del falso documentale” per mettersi comunque al volante per andare a lavoro, alcuni soggetti utilizzano i documenti falsi per dissimulare la loro identità e muoversi in auto talvolta per commettere illeciti. Un problema da tempo all’attenzione della Polizia Stradale che giornalmente controlla centinaia di utenti della strada e valuta, con grande rapidità e professionalità, i più svariati documenti di identità. Grazie all’esperienza maturata negli anni e agli specifici corsi sul “falso documentale”, gli investigatori della Polizia Stradale di Alessandria impegnati nell’operazione “patente e libretto” sono così riusciti a smascherare diversi cittadini. Singoli episodi che sono stati poi oggetto di ulteriori indagini che hanno portato i poliziotti fino a Milano, Bergamo e Savona, città dove sono stati sequestri ulteriori documenti falsi. Tutti gli automobilisti fermati sono stati intanto deferiti per falsità materiale e ricettazione, oltre a subire le sanzioni amministrative previste dal Codice della Strada (da 5 mila a 15 mila euro) e il sequestro amministrativo della vettura per almeno tre mesi. Gli automobilisti non potranno conseguire la patente di guida prima di un anno.