5 Luglio 2013
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Rete imprese Italia: lo slittamento dell’Iva non ricada su di noi
Rete Imprese Italia accusa il Governo di voler far ricadere il costo dello slittamento dell’Iva sulle spalle delle imprese italiane. Il presidente portavoce, Ivan Malvasi, ha molto criticato la scelta dell’esecutivo di rimandare di novanta giorni l’aumento dell’imposta.
“La persistente crisi dei consumi, impone l’abolizione dell’incremento dell’Iva e non un semplice spostamento” ha dichiarato Malvasi, definendo poi “paradossale” la situazione di continui aumenti degli acconti fiscali: “andrebbero ridotti, considerato il calo costante dei redditi”.
A pagare lo slittamento dell’Iva, secondo Malvasi, sarebbero in primo luogo le imprese italiane, già messe in grosse difficoltà a causa della crisi economica, della connessa mancanza di liquidità e dalla pressione fiscale già alle stelle. “Non è per nulla condivisibile che l’esecutivo penalizzi le imprese aumentando gli acconti Irpef, Ires e Irap”.
L’atteggiamento del governo, con la decisione di far slittare la tassa di tre mesi, sarebbe anche condivisibile, ha spiegato inizialmente Malvasi, ma unicamente nel caso in cui questi 90 giorni servissero “a reperire le risorse necessarie a cancellare definitivamente l’aumento di questa imposta, innanzitutto attraverso coraggiosi tagli di spesa”.