4 Ottobre 2013
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Le cooperative sociali e il verde… senza speranza. 15 lavoratori a casa perchè il Comune non paga
Le partecipate del Comune di Alessandria fagocitano l’attenzione e intanto le cooperative sociali rimangono al verde, in tutti i sensi. Da mercoledì infatti “Lavoro Liberazione”, “Coompany &” e “Marcondiro” hanno interrotto il servizio di manutenzione delle aree verdi assegnato in gestione da maggio. Il Comune aveva affidato a queste cooperative sociali il servizio relativo ad Alessandria e sobborghi per l’anno in corso, ma il ritardo nei pagamenti e i continui rinvii, senza dimenticare il milione di euro atteso dall’Amiu per il servizio di raccolta differenziata, hanno indotto le cooperative alla drastica scelta: “il sempre crescente indebitamento con le banche ed il debito nei confronti dei fornitori – si legge nel comunicato congiunto – hanno eroso le già esigue risorse delle cooperative e stanno seriamente compromettendo l’esistenza delle stesse ed il futuro dei 160 lavoratori. Il servizio di manutenzione del verde svolto per il Comune avrebbe dovuto essere una boccata d’ossigeno sia per le casse delle cooperative sia per i lavoratori impiegati nel settore. È diventata, invece, un’ulteriore ferita: dal 2 ottobre 2013 i lavoratori delle cooperative in questione sono a casa in attesa che questa situazione si sblocchi. Appena i crediti vantati verso il Comune verranno saldati, il servizio sarà ripristinato e i lavoratori delle cooperative torneranno al lavoro”.
In tutto sono circa una quindicina i lavoratori impegnati nel servizio di gestione delle aree verdi a casa da mercoledì: “per noi era importantissimo che i pagamenti arrivassero in tempi umani – ha spiegato per tutti Rossella Foco, presidente della cooperativa Lavoro e Liberazione. Abbiamo chiesto più volte il pagamento e più volte ci hanno detto che l’amministrazione avrebbe proceduto ma a oggi non abbiamo ricevuto un euro”. Le cooperative attendono complessivaemnte circa 300 mila euro dal Comune oltre al milione dall’Amiu. Uno stallo che sta strozzando queste realtà: “complessivamente le nostre cooperative impiegano 160 persone – ha spiegato ancora Rossella Foco. Nel momento in cui ci sono grossisime difficoltà finanziarie e se ne aggiungono altre si mette a rischio l’esistenza delle cooperative e la possibilità di pagare i contributi e gli stipendi. Questa sofferenza la stiamo portando sulle spalle da tanto tempo. Non riusciamo a immaginarci nessuna soluzione immediata che ci possa consentire di proseguire in maniera serena il lavoro di costruzione, un futuro e una dignità alle persone. Noi diamo lavoro a soggetti svantaggiati e con questi problemi le stiamo danneggiando in un modo inimmaginabile“.