12 Ottobre 2013
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Morto Priebke, carnefice delle Fosse Ardeatine. ANPI Piemonte:’non si cancella la storia’
Erich Priebke ha finito di scontare la sua pena. Condannato all’ergastolo nel 1998 per aver ideato e partecipato attivamente all’eccidio di 335 civili alle Fosse Ardeatine, il 23 marzo 1944, l’ex SS è deceduto questo venerdì all’età di 100 anni. Da quindici anni viveva a Roma, agli arresti domiciliari. “Di fronte alla morte si fa sempre un passo indietro” ha dichiarato a Radio Gold News Roberto Rossi, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani della regione Piemonte “Ma questo non significa cancellare la memoria e perdonare. Priebke ha ucciso persone inermi.” Anche il vicepresidente Rossi, così come altri rappresentanti dell’Anpi ha sottolineato il rischio che la morte del militare nazista possa rappresentare l’occasione di perpetrare l’apologia del nazismo e del fascismo: “in Europa stiamo vivendo un momento difficile e stanno emergendo alcune linee di pensiero pericolose. Penso al movimento della Le Pen in Francia, oppure Alba Dorata in Grecia. Ricordiamoci che, invece, la nostra democrazia è nata sulle ceneri del fascismo e nazismo.” Rossi ha detto la sua su come arginare questi pericolosi riflussi ideologici: “occorre alimentare la memoria. I giovani abbiamo gli strumenti per ricordare, per non permettere che la verità venga mistificata e travisata. I fenomeni totalitari sono nati in periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo, la protesta si è radicalizzata a causa del tasso alto di disoccupazione. Occorre diminuire gli squilibri sociali, ridurre la disoccupazione e migliorare le condizioni di vita di chi sta male, serve più equilibrio sociale.”