Autore Redazione
giovedì
3 Maggio 2018
05:00
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Cronaca - Acqui Terme - Alessandria - Casale Monferrato - Novi Ligure - Ovada - Tortona - Valenza

L’Alessandrino sempre più meta di turisti “ma bisogna fare di più”

L'Alessandrino nel corso del 2017 è riuscito ad aumentare gli arrivi del 2,9% (in termini assoluti 332.541) e le presenze del 6,7% (756.963)
L’Alessandrino sempre più meta di turisti “ma bisogna fare di più”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La provincia di Alessandria piace sempre più ai turisti. Anche quest’anno sono positivi i dati raccolti dall’Osservatorio turistico regionale e della Provincia di Alessandria. Il nostro territorio nel corso del 2017 è riuscito ad aumentare gli arrivi del 2,9% (in termini assoluti 332.541) e le presenze del 6,7% (756.963). L’Alessandrino, ha sottolineato il Direttore dell’Osservatorio regionale Cristina Bergonzo, è un settore in continua crescita in tutta la regione che, complessivamente, lo scorso anno ha superato i 5 milioni di arrivi e anche la soglia dei 14 milioni e 900 mila pernottamenti.

Ha contribuito al buon risultato piemontese anche la provincia di Alessandria che attrae soprattutto turisti italiani (57,7%) con una buona presenza di visitatori da tutte le regioni e in particolare dalla vicina Lombardia.

Cresce anche la presenza di stranieri. Nell’ultimo anno gli arrivi sono aumentati del +11,2% e le presenze del 13,9%. Gli stranieri in provincia parlano soprattutto tedesco (24%) ma è sempre più alta la presenza di cittadini dai Paesi Bassi e ancora da Francia e Svizzera. Nell’Alessandrino sta poi aumentando il numero di turisti da Cina e Russia, che insieme al +17,1% di presenze dai Paesi Bassi, hanno segnato incrementi a due cifre, rispettivamente del +50,6% e del +42,6%.

 

Per quanto riguarda i singoli centri zona, Acqui Terme nell’ultimo anno ha raccolto il maggior numero di presenze (225.032) con un incremento del 12% ma ha registrato un calo di arrivi del 4,8% (in totale 67.089).

Il più alto numero di arrivi è stato invece registrato ad Alessandria, pari a 81.760 ma in calo dello 0,8% rispetto al 2016. Il capoluogo ha però chiuso lo scorso anno con un +10,8% di presenze rispetto al 2016 (158.792).

Doppio segno meno per Casale Monferrato, che nel 2017 ha perso il 7,8% di presenze (in termini assoluti lo scorso anno sono state complessivamente 86.239) e il 2,9% di arrivi (43.536).

Positivo il 2017 di Novi Ligure in termine di arrivi (+17,4% pari a 64.693) con una flessione, però, del 4,3% di presenze (117.942).

Doppio segno positivo, invece, per Ovada che lo scorso anno ha contato un 22,4% di arrivi in più (29.196) e un aumento del 12,3% di presenze (67.352).

Sono stati in tutto 40.020 gli arrivi registrati lo scorso anno a Tortona (-1,8%) che ha però collezionato 65.206 presenze, aumentate del 2,2% rispetto al 2016.

Numeri più piccoli, ma entrambi con un segno positivo, quelli collezionati da Valenza che lo scorso anno ha visto crescere gli arrivi del 10,2% (6.247) e del 47,5% le presenze (36.400).

I dati, illustrati nella sala lauree del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali di Alessandria, sede anche del Master sul Turismo attivato grazie alla collaborazione tra Upo e Alexala, come ricordato dal Direttore del Dipartimento Salvatore Rizzello, hanno confermato il potenziale turistico dell’Alessandrino. Il territorio, però, ha ancora ampi margini di miglioramento.

Il settore cresce “a macchia di leopardo” ha sottolineato il Presidente della Provincia Gianfranco Baldi, che guarda quindi agli ultimi dati sui flussi turistici come “punto di partenza” per creare una solida rete istituzionale in grado di migliorare l’offerta dell’Alessandrino “visto che la domanda non manca”. Sinergie fuori dai confini provinciali potrebbero nascere dalla creazione dell’Atl unica tra Asti e Alessandria che “se si volesse fare un esercizio matematico” come quello proposto dal Presidente di Alexala Sergio Guglielmero, farebbe schizzare le presenze a 1.100.000.

Strategie più ad ampio respiro sono anche quelle auspicate dall’assessore regionale al Turismo Antonella Parigi, ad esempio per aumentare la permanenza dei turisti che, in tutta la regione rimangono, in media, meno di 3 giorni. “Questo perché ancora non riusciamo a vendere la destinazione Piemonte ma solo i singoli territori” ha sottolineato l’assessore regionale. Più si restringe l’area di promozione, però, e meno si trattengono i turisti. Fondamentali sono quindi ragionamenti di “area vasta ha rimarcato anche il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco che ha dato la più sonora ‘sveglia’ al territorio. “Se questi sono i risultati del capoluogo, una realtà che ha spesso dormito sul fronte turismo, figuriamoci cosa potremmo fare attivando serie politiche di collaborazione. Alessandria è sfigata sul fronte degli assi ferroviari ma ha una posizione fantastica per la logistica delle persone. La città, quindi, deve svegliarsi. Non per rubare terreno al vicino ma per costruire insieme al vicino un percorso per rafforzare la nostra attrattività.

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