Autore Redazione
lunedì
13 Gennaio 2014
00:00
Condividi
Cronaca - Casale Monferrato

Saldi: trend negativo a Casale. A influire ‘sia la crisi reale che quella indotta’

Saldi: trend negativo a Casale. A influire ‘sia la crisi reale che quella indotta’

Partenza negativa per la stagione dei saldi invernali a Casale Monferrato. A poco più di una settimana dall’avvio di sconti e promozioni il trend rispecchia quello del “poco felice” periodo natalizio. Dopo un Natale quasi totalmente all’insegna “dell’accessorio” e del “piccolo pensiero” da scontrino medio – basso, i commercianti casalesi, dal 4 gennaio, si trovano, a dover alleggerire le rimanenze di magazzino. “I saldi sono l’espressione della stagione – ha commentato il presidente dell’Unione Commercianti Casalesi, aderente a Confcommercio, Stefano Calvaruso – La stagione non è andata bene, e i saldi stanno seguendo lo stesso trend. Quest’anno la gente ha speso meno perché si è ridotta la sua capacità di acquisto”. Nel consumatore, ha aggiunto “è cresciuta l’esigenza di spendere meno e ciò si riflette anche in termini di accettazione di minor qualità del prodotto richiesto. Pertanto la costante è: minor spesa ,ma purtroppo ad una minor spesa spesso corrisponde una minor qualità, e questo è un peccato perché Casale Monferrato è sempre stata, storicamente, definita “Città sartoriale” per la presenza in loco di sartorie di livello internazionale che hanno reso noto ai Casalesi, e non solo, il gusto del bello e della qualità nel vestire”.

A incidere sul trend negativo registrato in questi primi giorni di saldi “è la “crisi economica reale”, ma pesante, secondo il presidente dell’Unione Commercianti Casalesi, è anche “crisi indotta”. “Noi commercianti, più di altri a contatto quotidiano con la gente, assistiamo ad una crescente paura di, credere ad una ripresa economica concreta, e ad una voglia di fare impresa, anche perché – tutti – siamo sottoposti ad un continuo bombardamento dei media che un giorno dicono il paese paga meno tasse, il giorno dopo le tasse sono aumentate”.
A questo, ha concluso Calvaruso, si aggiunge “la schizofrenia del Legislatore in materia fiscale”. “Nel 2013 è fatto un gran polverone sull’IMU della prima casa; oggi si parla di IUC, composta da IMU, Tari, Tasi, per non dimenticare Tares, Tarsu e …….. questo solo per quanto riguarda la casa. La confusione creata dal legislatore nazionale induce il cittadino a vivere nell’incertezza non essendo in grado di capire come, quanto, quando, come e perché dovrà pagare e di conseguenza a stare attento nello spendere i (pochi) soldi che ha a disposizione e quindi a ridurre i consumi nel timore di non riuscire a far fronte ai numerosi e non quantificabili “impegni” fiscali”.

Condividi