24 Agosto 2018
00:59
L’opera nelle parole di Luigi Todarello ad Hortus Conclusus
NOVI LIGURE – Ancora una serata ad Hortus Conclusus, la rassegna ideata e diretta da Andrea Lanza, e ancora la stessa sensazione di entrare in un luogo raccolto dove si apre un mondo. Ad Hortus stupisce l’alto profilo degli eventi e, nell’eccezionalità del tutto, non sorprende scoprire che vi nascono o si riallacciano amicizie, amori (ebbene sì, anche quelli) e che, addirittura, qualcuno, grazie ad Hortus, trova lavoro.
Govedì 23 agosto, nel piccolo giardino di Silvana Maumary, Luigi Nazzareno Todarello, ospite atteso di Hortus, nelle sue molteplici vesti di regista di prosa e di lirica, esperto di storia del costume, oltre che di attore e studioso, ha raccontato “La traviata” di Verdi.
Il racconto-lezione di Todarello è tutto tranne che una semplice conferenza e ben lo sanno i tanti fedeli spettatori di Hortus. E’ un raggio di luce che parte da una contestualizzazione per abbracciare la storia del pensiero, toccare l’idea della donna nella mentalità dell’800, secolo fortemente anti-femminista, per sfiorare la moda parigina e le categorie sociali dell’epoca. La storia di Violetta e Alfredo, immersa nel tempo di Verdi, brilla di uno splendore diverso e la musica cessa di essere solo bella, diventa l’espressione del dramma, nell’accezione romantica dell’opera che può cambiare il mondo. E’ un sollievo sentire che le arie che sempre sono apparse noiose (quelle del padre di Alfredo) sono volutamente tali, perché espressione di un moralismo borghese perbenista e crudele. Todarello ha il dono di tessere connessioni, rendere tutto leggibile e svelare il dramma intessuto nella musica. Sembra tutto evidente: il fasto e la volgarità del demi-monde, la rete psicologica che intrappola i protagonisti, il loro ambiente, i loro obblighi sociali, il sacrificio come bagaglio morale delle donne. Si ritrova proprio questo, nei momenti salienti dell’opera proiettati su schermo, e il valore è quello del dono. Il rammarico è non poter ascoltare ancora, perché ancora molto ci sarebbe da scoprire.
Oggi, venerdì 24 agosto, Hortus Conclusus continua con ben due appuntamenti.
Alle 18, al Dorian Gray Bistrot, per Hortus Café, Andrea Vignoli, scrittore e direttore del settimanale “Il Novese”, incontrerà Gianni Noli, Poppi Posillipo ed altri ospiti per discutere del trentennale della mostra di arte urbana “Politica”, cui loro stessi diedero vita e che tuttora costituisce una delle esperienze artistiche più significative per la città e per l’arte contemporanea.
Alle 21, nel piccolo cortile di via Monte di Pietà 2, Elena De Carolis, fondatrice della compagnia AgaveTeatro, sarà in scena sabato con “Marguerite ed io”, una serata di chiacchiere, racconti e riflessioni intorno alla figura di Marguerite Duras, nata durante le prove con Andrea Lanza del loro ultimo spettacolo Suzanne (2017), tratto da un testo della scrittrice francese.