6 Settembre 2018
06:30
Hortus Conclusus festeggia in rosso la fine della sua quarta edizione
NOVI LIGURE – E’ terminato, ma non del tutto, Hortus Conclusus, la rassegna nei cortili e giardini del centro storico ideata e diretta da Andrea Lanza. Dopo un agosto intensissimo, ricco di 30 appuntamenti, ben quattro luoghi dedicati ai diversi eventi e ospiti prestigiosi, tutto ciò non può che essere coronato da una festa, ovviamente con tanta musica.
Domenica 9 settembre alle ore 21, nel Piccolo giardino di via Paolo da Novi 23, saranno ospiti di Hortus, per il terzo anno, Rudi Bargioni e Marti Martinelli, con il loro nuovo spettacolo, dedicato alla canzone napoletana di tutti i tempi: “Napoli, secondo noi-Minuscola Antologia della Canzone Napoletana”. Protagonista sarà la straordinaria tradizione musicale napoletana, che ha saputo creare capolavori, declinata attraverso l’amore per le canzoni e per l’arte della sintesi tra musica e parole. La serata sarà rossa, ovviamente il colore della passione, e, dicono gli organizzatori, “sarà gradito l’abito rosso, che fa buon sangue!”
C’è molto da festeggiare, perché la quarta edizione di Hortus Conclusus ha portato novità e un palinsesto con le caratteristiche di un festival. Nata nel 2015, la rassegna si è imposta per il carattere intimo e l’altissima qualità della proposta. L’atmosfera raccolta “non per tutti ma per ciascuno” è l’immutato tratto distintivo, nel contempo sono cresciuti i numeri degli appuntamenti, degli ospiti delle serate (in questi quattro anni in totale 70) e degli spettatori, in questa edizione circa 1000. L’offerta ha compreso spettacoli teatrali (con attrici come Alessandra Frabetti, Monica Bonomi e Elena de Carolis), serate speech (impossibile non citare le molto più che lezioni di Nazzareno Luigi Todarello), cinema (sempre con il commento critico di Andrea De Rose), conversazioni con ospiti straordinari all’Hortus Café e molto altro. Tutto ciò in quattro luoghi scelti per il loro carattere raccolto e incantevole: lo storico piccolo giardino di Silvana Maumary, dove Hortus è nato, il Piccolo cortile di via monte di Pietà 2, il Giardino di Palazzo Spinola di Variana in Via Antonio Gramsci 43, il dehors del Bistrot Dorian Gray. Il clima di festival si è sentito in tanti aspetti ed eventi collaterali. Notevoli il doppio appuntamento del venerdì, che ha visto tanti spettatori spostarsi dall’Hortus Café al Dorian Gray Bistrot per raggiungere la successiva location serale, e la collaborazione con la libreria Ex libris di Genova, ospite di Hortus. La carrellata di eventi è stata chiusa, il 1^ settembre, dall’ultimo workshop del sabato pomeriggio (una scommessa riuscita e seguita da molti, in un mese in cui si penserebbe la città deserta), questa volta sul tango argentino, tenuto da Carla Pochettino dell’associazione Muy Tango (anche assistente di Lanza per la rassegna).
Andrea Lanza, mente ideatrice e direttore artistico, con i suoi collaboratori Carlo Orlando, Carla Pochetino, Andrea De Rose, ha dimostrato che si può realizzare una rassegna di ampio respiro e di altissima qualità in una dimensione intima e speciale. E’ così che si nutre l’anima ed è così che la rassegna è diventata persino cantiere teatrale con ben due produzioni presentate in anteprima: “La farfalla e il peperoncino” di e con Carlo Orlando, Paolo Li Volsi, Eva Cambiale e “Marguerite, e io” di e con Elena De Carolis. La prima, una “narrazione omerica sui miti del rock dagli anni ’70 all’8 aprile 1994”, la seconda, un racconto-monologo nato dalla preparazione dello spettacolo “Suzanne Andler” (scritto e diretto da Andrea Lanza), ispirato a “Suzanna” di Marguerite Duras. Non resta che aspettare la quinta edizione e, nel frattempo, domenica 9 settembre, festeggiare.