14 Maggio 2014
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Il telefonino ci allontana da chi è vicino. Le foto di tre alessandrini su Wired e Panorama
Provate ad abbandonare sul tavolo il vostro smartphone e guardatevi intorno. Vi accorgerete che lo sguardo di chi vi sta vicino è assorbito da piccoli schermi, i loro volti illuminati dalla luce glaciale dei led. Guardatevi intorno e in mezzo a molta gente capirete di essere fondamentalmente soli, nonostante la moltitudine di persone. Dimenticatevi per un attimo dei vostri tablet: se alzerete lo sguardo e rifletterete un istante potrete vivere in prima persona la sensazione proposta dalle immagini del progetto ‘Spacciatori di punti di domanda‘, finito sulle riviste nazionali Wired, Panorama e Rolling Stones. Le fotografie sono il risultato della creatività degli alessandrini Lucio Laugelli, Paolo Tonato e Giulia Cantini. Le immagini parlano da sole, con cruda schiettezza. Una coppia distesa sul letto matrimoniale così vicina ma profondamente lontana, persa nei rispettivi telefoni. Un gruppo di amici assorbito da discussioni con coetanei lontani chilometri. Attimi del tempo libero trasformati in un black-out. In questa maniera perdiamo la bellezza di una cena con il partner, la complicità di uno sguardo tra amici, la condivisione di un scorscio della nostra vita vissuto davvero, esclusivo momento di un gruppo reale. Le labbra si chiudono, parlano gli smartphone, le sensazioni si annacquano, diventano delle emoticons, perdono genuinità, particolarità. Il progetto degli artisti alessandrini non emette giudizi, racconta la realtà attuale “ed è nato – spiega Lucio Laugelli – dall’osservazione della realtà. L’idea l’avevo da un po’ di tempo e nel corto di questo inverno l’ho tirata fuori visto che quel lavoro si apre e chiude con una coppia al telefono al ristorante. Poi ho trovato un bravo fotografo che con grande pazienza si è prestato a questo progetto.”
“Le fotografie – continua Paolo Tonato, intervistato da Radio Gold News – ritrae persone che pur vicine sono lontane. Abbiamo studiato dei set dove ricreare queste situazioni, dove l’attenzione anziché essere rivolta a quello che succede in quel momento viene rivolta allo smartphone. Il risultato finale è un discreto impatto che sottolinea questo aspetto degli smartphone, senza voler dare delle opinioni e prendere posizione. Ognuno valuterà il risultato finale come vuole”. Anche perché senza dubbio la tecnologia ci proietta in situazioni impensabili fino a pochi anni fa, facilita centinaia di situazioni ma al contempo rischia di rendere più sterile il rapporto con chi ci sta accanto. Una situazione che fa parte dell’evolversi della società su cui riflettere e ragionare per dare almeno una risposta ai bravi ‘Spacciatori di punti di domanda’.