25 Ottobre 2018
10:57
Scrittori antifascisti tedeschi del Novecento
CAMAGNA MONFERRATO – Anna Seghers, Bertolt Brecht, Willi Bredel e altri scrittori antifascisti tedeschi del Novecento saranno protagonisti, sabato 27 ottobre, a partire dalle 15, presso la Sezione ANPI, in via Matteotti a Camagna Monferrato. L’iniziativa culturale, ad opera della Sezione locale dell’ANPI, è nata dalla collaborazione con il Centro Studi “Anna Seghers” di Milano, diretto da Davide Rossi, docente, storico e giornalista. L’incontro tra la sezione monferrina e il centro milanese, è nato un paio di anni fa, in seguito all’avvio del progetto, tuttora in corso, “Dona 1 libro al Museo Giambone”, con cui s’intende realizzare un centro di documentazione sulla guerra di Spagna, e dove chiunque può dare un contributo donando un libro (per info, scrivere a anpi.camagna@gmail.com). L’approfondimento vedrà la presenza di una mostra fotografica, dal titolo “Il passato presente”, allestita dal fotografo Pierluigi Colombini.
Biografia: Anna Seghers, cui è dedicato il centro milanese, è nata a Magonza nel 1900 e si è spenta a Berlino Est il 1° giugno 1983. Tedesca, ebrea, comunista è stata scrittrice di grande rilievo, anche se oggi quasi dimenticata. All’avvento del nazismo, che ha contrastato con l’impegno politico e letterario – di quegli anni il romanzo “La rivolta dei pescatori di Santa Barbara” – è costretta all’esilio, prima in Francia e poi in Messico, in cui ritrova l’amica Tina Modotti, che ha frequentato nei sei mesi del soggiorno berlinese della fotografa nel 1930, e stringe amicizia con Frida Kahlo e Diego Rivera. I suoi scritti bruciano nella notte del famigerato rogo dei libri, organizzato dai nazisti il 10 maggio 1933. Nel dopoguerra rientra in Germania con la convinzione di poter contribuire al riscatto della lingua tedesca. Intensi sono i rapporti di amicizia con gli scrittori del suo tempo, non solo Brecht e Becher, ma anche Mann, Hikmet, Guillen, Shuteriqi, Trifonov, Neruda, Amado. In Italia nel dopoguerra escono tutti i suoi romanzi, tra cui “La settima croce” per Mondadori, da cui gli statunitensi traggono un film con Spencer Tracy, e “I morti restano giovani” per Einaudi, che edita quasi tutti gli altri suoi romanzi, in seguito scompare dalle librerie e sopravvive in qualche biblioteca; solo negli anni ’70 la ostpolitik permetterà alla Einaudi di ristampare i suoi libri precedenti al ’45. Dal 2005, un gruppo di studenti, docenti, cittadini e lettori sensibili, ha deciso di intraprendere l’avventura se non folle certo molto coraggiosa di dare vita ad un centro studi dedicato alla scrittrice, con la volontà di compiere un percorso di memoria storica, di conoscenza dei suoi testi, di impegno collettivo per un diverso futuro.