27 Giugno 2014
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Bollette Rai a commercianti e imprenditori anche per i pc, ma si paga solo se con sintonizzatore
Di questi tempi aprire la cassetta delle lettere e scorgere una qualunque busta rappresenta ormai solo un patema. La preoccupazione è sempre una: trovare una bolletta da pagare. La sgradevole sensazione è stata patita in questi giorni da molti commercianti e imprenditori del territorio destinatari di diverse lettere. Il mittente è la Rai, il contenuto della busta è costituito da un bollettino da 407,35 euro e una lettera che spiega la richiesta: “canone speciale”. L’incipit è il seguente: “Vi informiamo che le vigenti disposizioni normative impongono l’obbligo del pagamento di un canone speciale a chiunque detenga, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili – quindi muniti di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni televisive, indipendentemente dall’uso alla quale gli stessi vengono adibiti“. In pratica si chiede a chiunque abbia ad esempio gli ormai indispensabili computer il pagamento di 407 euro. Una cifra da corrispondere però, lo chiariamo subito, solo se in possesso anche di un apposito sintonizzatore come ha spiegato Manuela Ulandi, presidente di Confesercenti Alessandria: “sono arrivate queste bollette a molti imprenditori iscritti alla Camera di Commercio ma anche liberi professionisti. È il famoso canone Rai speciale che si dovrebbe pagare per tutti quegli strumenti idonei alla ricezione della tv come possono esserlo i computer. Questa bolletta è stata mandata in maniera indiscriminata a tutti un po’ come successo l’anno passato. Però occorre puntualizzare che non tutti devono pagare questa bolletta. Lo devono fare solo coloro che hanno un computer con un sintonizzatore, una sorta di scheda video per ricevere il segnale digitale terrestre. Quindi se si ha un computer normale senza un sintonizzatore non bisogna pagare questa bolletta. C’è una circolare del Ministero dello Sviluppo economico del 22 febbraio 2012 che, a seguito della confusione generata proprio da queste situazioni ha specificato che ci deve essere un sintonizzatore“.
Il problema era stato affrontato due anni fa appunto dopo la dura presa di posizione di Rete Imprese Italia. Rispetto al 2012 nulla è cambiato anche se “rimane il fatto che le associazioni di categoria a livello nazionale dovranno intervenire su una spedizione massiva di queste bollette che genera solo confusione. Il rischio è che qualcuno paghi comunque. Noi siamo comunque a disposizione per tutti i chiarimenti.”
E proprio parlando di delucidazioni sulla lettera inviata dalla Rai spicca l’odiosa frase: “a disposizione per ulteriori chiarimenti”, chiamando però un numero a pagamento. In questo senso Confesercenti si è impegnata a dare tutte le istruzioni a chiunque deciderà di comporre il numero dell’associazione, senza alcun costo.