22 Luglio 2014
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Dopo l’incontro in Prefettura si sbloccano gli stipendi arretrati per i dipendenti della Fia 29 di Morano
Dopo tre ore di confronto serrato in Prefettura ad Alessandria, lunedì è stato sottoscritto un accordo per la vicenda dei 32 lavoratori della Fia 29 di Morano sul Po. Mentre i dipendenti dell’azienda del settore autolavaggi attendevano in presidio di fronte a Palazzo Ghilini, ha raccontato Mirko Oliaro della Fiom Cgil, i sindacati hanno concordato il pagamento degli stipendi arretrati dei lavoratori con Lorenzo Salgarolo, nuovo amministratore delegato della proprietà, la Risorse srl.
La prima tranche, pari al 50%, dovrebbe essere versata già entro la fine di questa settimana e poi, entro il 20 agosto, l’azienda dovrebbe provvedere al saldo. “Stiamo parlando di circa 100 mila euro tra il saldo del mese di marzo, di aprile e tutto lo stipendio di giugno e di luglio”. Per quanto riguarda la partita degli ammortizzatori sociali, ha aggiunto il sindacalista della Fiom Cgil, l’amministratore delegato avrebbe già fissato un incontro in Regione per il prossimo 31 luglio per richiedere la cassa integrazione . “Purtroppo si parla di cessazione dell’attività, ma almeno i lavoratori avranno una copertura. L’elemento positivo è che l’importo di cassa verrà anticipato dall’azienda, i primi 4 mesi a 750 euro mensili lordi che si ridurranno poi a 500 euro. Il decreto di approvazione della cassa integrazione dovrebbe comunque arrivare in tempo per ovviare a questa successiva riduzione”.
Soddisfatti sotto il profilo del pagamento degli stipendi arretrati e della volontà di attivare gli ammortizzatori sociali, nei sindacati rimane però la preoccupazione per il futuro dei lavoratori. “Chiaramente questo nodo non si è sciolto – ha aggiunto Mirko Oliaro – La proprietà non è disposta a credere in un progetto produttivo a Morano. Noi siamo però testardamente convinti che, una volta azzerati i debiti, questa azienda, grazie alla professionalità dei suoi dipendenti possa produrre ancora autolavaggi a Morano. Speriamo che in futuro, con il curatore fallimentare, si possano aprire degli spiragli per un rilancio anche parziale delle produzioni”.