21 Agosto 2014
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‘I libri digitali non fanno risparmiare le famiglie’
Anche in questo 2014 il caro-scuola non risparmierà le famiglie. Acquistare tutto l’occorrente per il ritorno sui banchi di bambini e ragazzi secondo Federconsumatori costerà più dello scorso anno. I prezzi di libri, zaini, astucci e diari, seppure in maniera contenuta, avrebbero infatti registrato un nuovo aumento. Secondo le stime dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, rispetto al 2013 quest’anno le famiglie spenderanno 7 euro in più per l’acquisto del corredo scolastico e circa 8,50 euro in più per i libri di testo. Per contenere le spese i genitori anche quest’ano dovranno tenere gli occhi bene aperti per non lasciarsi sfuggire sconti e promozioni e, soprattutto, dovranno girare per negozi e ipermercati. Primo consiglio di Federconsumatori per fronteggiare il caro-scuola è infatti quello di confrontare con attenzione i prezzi applicati nei vari punti vendita. Utili ad abbattere anche del 20-30% la spesa sono poi i ‘kit scuola’ che in alcuni casi, secondo l’associazione dei consumatori, consentono di portare a casa zaino, astuccio e diario con poco meno di 30 euro. Chi non vuole tornare tra i banchi con lo zaino dell’anno precedente può poi cercare di “rottamarlo” nei negozi che offrono questa possibilità a fronte dell’acquisto di uno nuovo, oppure “barattarlo” con quello di un amico o parente.
Le bacheche, anche quelle digitali, i prestiti delle biblioteche e i mercatini dell’usato secondo Federconsumatori rimangono invece la chiave per abbattere il costo di libri di testo e dizionari. Utili a contenere le spese, secondo l’associazione, sono poi le versioni “elettroniche” dei libri di narrativa e dei dizionari, questi ultimi sulla rete disponibili in alcuni casi anche a soli 8 euro. Incentivare “al massimo” l’editoria elettronica, rendendo disponibili in rete gli aggiornamenti senza obbligo di acquistare un testo nuovo è del resto una delle proposte avanzate da Federconsumatori per aiutare “concretamente” le famiglie con figli ancora impegnati sui banchi di scuola a risparmiare.
Una proposta che non convince, però, chi tra i libri di testo, quelli tradizionali ‘in carta’ ci lavora da una vita. Per Franca Berardini della Libreria Berardini di Alessandria l’editoria elettronica non è infatti la risposta per abbattere i costi dei libri di testo. Acquistare un libro ‘digitale” oggi costa circa il 20-30% in meno rispetto alla versione cartacea, ha spiegato, ma a fronte di questo risparmio c’è comunque da mettere in conto l’acquisto del tablet. “Gli editori oggi danno inoltre la possibilità di scaricare gratuitamente la versione digitale del libro ed eventuali aggiornamenti a chi compra la versione cartacea. Ovviamente stiamo parlando di libri di ultima generazione usciti tra il 2013 e il 2014 che sono però quelli adottati dalla maggior parte delle scuole”.
Discorso a parte, invece per i dizionari che, ha aggiunto la libraia alessandrina, “oggi però praticamente nessuno acquista più“. “A scuola li fanno usare poco, esclusi quelli di latino e greco che, in effetti, sono piuttosto cari, sui 90 euro. Al di là degli alunni del Liceo Classico o Scientifico, purtroppo per noi, già da tempo però nessuno compra nuovi dizionari che tendono a passare di generazione in generazione“.
Impegnata a prenotare libri di testo per alunni di scuole di ogni ordine e grado di Alessandria e non solo, Franca Berardini non ha inoltre notato particolari rincari dei prezzi rispetto allo scorso anno. Dietro il caro-libri segnalato da Federconsumatori, ha spiegato, ci sarebbe più che altro lo zampino dell’aumento dell’iva. “Nonostante l’imposta al 22% il prezzo di molti libri è comunque rimasto invariato rispetto allo scorso anno e in diversi casi è bloccato da più anni“. Chi ha deciso di ritoccare il prezzo, ha aggiunto la libraria alessandrina, non si sarebbe inoltre spinto al di là di qualche decina di centesimi. Attente, inoltre, a non pesare troppo sui budget delle famiglie anche le stesse scuole di Alessandria che, secondo Franca Berardini, avrebbero tutte rispettato i tetti di spesa imposti dal Ministero.