Autore Redazione
lunedì
29 Settembre 2014
14:36
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Cronaca - Alessandria

L’Amag sulla class action: “solo una speculazione. Nessun accanimento su chi è indigente”

L’Amag sulla class action: “solo una speculazione. Nessun accanimento su chi è indigente”

Non si sono fatte attendere le repliche di Amag, la municipalizzata alessandrina che si occupa di acqua e gas, alla questione sollevata dal Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria (leggi qui). Il gruppo, ha spiegato il presidente provinciale, Piercarlo Fabbio, ha deciso di promuovere un’azione legale collettiva, una class-action, contro l’azienda in conseguenza dell’annunciata intenzione di Amag di punire i debitori interrompendo l’erogazione del gas e, in parte, dell’acqua. Il Movimento ha definito questa scelta “inaccettabile” e ha invitato la partecipata a tentare “tutte le possibili soluzioni” prima di arrivare “alla strozzatura dei contatori e dei rubinetti“. Per questo è stata annunciata, dal primo ottobre, un’azione legale collettiva. L’iniziativa però ha scatenato la secca replica dell’amministratore delegato di Amag, Mauro Bressan, affiancato dal sindaco di Alessandria, Rita Rossa. I solleciti dell’ultima settimana, ha spiegato Amag, hanno “già registrato una diminuzione dei crediti scaduti da clienti inadempienti di oltre 3 milioni di euro, e risultati altrettanto rilevanti sono attesi sul fronte ALEGAS, grazie alle attività in corso, con solleciti ultimativi nei confronti di tutti coloro che, soprattutto durante la gestione 2008-2012, si erano abituati ad un andazzo insostenibile“.

L’Amag ha replicato alle critiche arrivate dal Movimento cristiano lavoratori di Alessandria sostenendo che non ci sarà alcuna vessazione nei confronti delle categorie effettivamente indigenti che “saranno tenute in fortissima considerazione, prevedendo sempre la pianificazione di ‘piani di rientro’ personalizzati“. Bressan ha poi puntualizzato che “la gran parte dei crediti non è dovuta da soggetti indigenti, ma è il frutto di una logica, a lungo sedimentata nel tempo, per cui se non si pagava non succedeva nulla. Ed è una logica insostenibile, e indifendibile“.
Per questo la decisione di avviare una class action contro l’azienda è stata stigmatizzata con fermezza: “conosciamo il movimento, alcune persone che ne fanno parte e la loro serietà e pare strano, conoscendo i principi che lo animano, che intenda tutelare persone che da anni non pagano scientemente le bollette. Non parliamo di povera gente: per loro, la porta dell’AMAG, così come quella del Comune, che è la casa di tutti i Cittadini, è sempre aperta, per consentire dilazioni e rateazioni e a loro non è mai stato chiuso il gas o limitata l’acqua. La maggioranza delle famiglie e degli utenti alessandrini paga regolarmente ed anche a loro è dovuto l’impegno dell’Azienda nel far rispettare le scadenze ai soliti “furbetti”: la crisi ha colpito duramente il livello di vita dei cittadini, che nonostante tutto cercano di rispettare scadenze e impegni e non è accettabile che, viceversa, una parte di coloro che non hanno problemi, possano permettersi di gravare sulla collettività.

Bressan e Rossa hanno poi rintuzzato l’attacco del Movimento cristiano criticando aspramente la gestione passata dell’azienda. Per farlo hanno tirato in ballo l’ex sindaco, Piercarlo Fabbio e il passato presidente di Amag, Lorenzo Repetto. “L’Azienda – ha concluso l’azienda – comincia ora a chiudere il gas e a limitare l’acqua ai condomini, morosi da anni. Lo fa pensando che questa operazione contribuisca anche a una presa di coscienza del problema dei residenti nei condomini stessi e non divulga nomi e indirizzi dei morosi, perché è convinta che una soluzione ragionevole ci sia: piano di rientro e rispetto delle scadenze, come sarebbe ovvio e neppure degno di discussione in qualunque società evoluta e minimamente paritaria“. Infine è arrivato l’ammonimento: “certo è che se l’azione del MCL dovesse andare avanti, porterebbe inevitabilmente a una pubblicità che farà più danno alle persone che all’AMAG, dal momento che l’azienda sta semplicemente operando nello stesso modo in cui operano le altre aziende del settore compresi IREN e ENEL. Facciamo ciò che ci consentono di fare leggi e regolamenti, utilizzando il buon senso e la solidarietà dei confronti delle persone che sono davvero in difficoltà. Queste sono le motivazioni alla base di ogni politica pubblica e di ogni azienda che, come l’AMAG, ha a cuore lo sviluppo locale ed il benessere di tutti i cittadini, che sono i proprietari effettivi dei beni comuni quali l’acqua e, in città ove l’inverno è spesso inclemente, il gas e l’energia elettrica“.

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