30 Settembre 2014
08:24
I lavoratori dell’Hotel Marengo pronti a impugnare i licenziamenti
Nuovo capitolo del botta e risposta mediatico tra i vertici dell’Hotel Marengo e la quindicina di dipendenti destinatari della lettera di licenziamento. Dopo la conferenza stampa del “direttore” della struttura, Luigi Settembrini, lunedì hanno ripreso la parola i lavoratori. Respinta con forza l’accusa di aver mostrato un atteggiamento di chiusura alla proposta di accordo dell’azienda, il sindacalista della Uiltucs, Giancarlo Moduzzi ha invece stigmatizzato le parole pronunciate nei giorni scorsi dai vertice dell’Hotel Marengo. “Se non avessimo voluto trovare un accordo non ci saremmo presentati alle 19 di domenica a un incontro – ha sottolineato Moduzzi – Pensavamo di dover parlare degli stipendi arretrati dei lavoratori e, invece, proprio in quell’occasione abbiamo scoperto del concordato preventivo richiesto dalla società A3″. La A3 è infatti una delle società che gravitano attorno all’hotel, insieme a Hireal, proprietaria dell’immobile e Andilon. Scoperto solo nei giorni scorsi del concordato preventivo, richiesto già a settembre, quel punto la partita per i lavoratori avrebbe cambiato volto. “Non si trattava più di una questione di soldi. In ballo c’era il futuro degli stessi dipendenti” ha aggiunto il sindacalista. Senza garanzie sulla nuova gestione e sul loro futuro occupazionale, i dipendenti, riuniti in assemblea, a maggioranza avevano quindi deciso di incrociare le braccia per poi vedersi recapitare i preavvisi di licenziamento. Negli ultimi 6 anni, ha aggiunto Moduzzi, nell’hotel sarebbero infatti cambiate già tre società con il conseguente passaggio del Tfr dei lavoratori. Uno schema che, secondo il sindacalista, i vertici della struttura avevano già in mente di replicare all’epoca dell’incontro di qualche giorno fa. L’annuncio della prossima riapertura dell’hotel, ha spiegato Moduzzi, avrebbe infatti rafforzato la convinzione dei lavoratori della volontà dell’azienda di continuare con un “sistema di scatole cinesi”, come l’ha definito il sindacalista, fatto ad arte con lo scopo “di chiudere i bilanci”. “Voglio capire come faranno a riaprire l’albergo senza i lavoratori. Forse con una cooperativa?”. Pronta a impugnare i licenziamenti, la Uiltucs, ha concluso Moduzzi, è intenzionata anche a rivolgersi a Magistratura e Guardia di Finanza per far luce” sui continui passaggi di società”. La battaglia, quindi, è appena all’inizio.