29 Maggio 2019
06:10
A Ovada il centrosinistra che vince. Lantero: “Trasparenza e dialogo”
OVADA – In attesa del risultato a Novi, ancora in bilico, è Paolo Lantero l’unico esponente di centro sinistra di un centro zona capace di vincere le elezioni amministrative in provincia di Alessandria. Sindaco uscente di Ovada, Lantero è stato confermato primo cittadino con il 57.3% dei voti.
“Cosa ha fatto la differenza? Quando abbiamo avuto qualche successo non lo abbiamo sbandierato in maniera ostentata e sgradevole” ha detto Lantero a Radio Gold “D’altra parte abbiamo raccontano i nostri limiti. Non si può far tutto ma ogni scelta di una amministrazione ha una motivazione, e poi quando abbiamo sbagliato lo abbiamo ammesso. Abbiamo mostrato spirito inclusivo e di accoglienza, sempre spiegando ogni nostra scelta”.
Lantero ha poi fatto un esempio emblematico del suo operato: “Un giorno protestavo a livello regionale perché Ovada è considerata “periferia”, poi mi sono reso conto che io stesso non tenevo conto delle periferie di Ovasa. Al Gnocchetto, una zona non molto abitata, c’erano le strisce pedonali da rifare e non era una zona molto pulita. Mi sono sentito a disagio con me stesso”.
A livello regionale, inoltre, Lantero ha sottolineato che il “centro sinistra ha pagato il lavoro di risistemazione dei conti della regione. In particolare abbiamo ereditato una sanità ai limiti del fallimento, in Italia si guarda più a chi grida o a chi bacia i rosari e meno ai numeri. Abbiamo sanato la situazione stringendo la cinghia ma ha vinto un modo superficiale di raccontare le cose. Questo è il destino della nostra storia del centro sinistra. Anche se i problemi non provenivano solo dall’amministrazione Cota ma anche dalle precedenti, anche di centro sinistra”.
E infine Lantero ha invocato e auspicato un maggior contatto con l’elettorato: “Noi abbiamo aperto la sede del Pd anche il sabato mattina e le persone si fermano a chiacchierare. Ora con facebook pensiamo di parlare a tutto il mondo, ma non è così. Forse bisogna ricominciare a parlare in mezzo alla gente e tra la gente”.