Atm conferma il giro di vite contro chi non paga il biglietto sui bus

Sono un piccolo “esercito” anche ad Alessandria “i furbetti” che salgono sugli autobus senza pagare il biglietto. Secondo le stime della partecipata Atm il 2% degli utenti annui dell’azienda alessandrina viaggia “a scrocco”. Tradotti in soldoni “i portoghesi” costano ad Atm circa 48.000 euro all’anno di mancati incassi. Una cifra non da poco per un’azienda costretta a barcamenarsi tra problemi economici e tagli dei trasferimenti al trasporto pubblico locale. Per cercare di arginare il fenomeno, Atm nei mesi scorsi ha quindi “sguinzagliato” sui bus una trentina di dipendenti con il compito di verificare il regolare pagamento del ticket. Utile a limitare il mancato incasso è stata poi la possibilità di fare acquistare i biglietti direttamente sugli autobus. In circa 3 mesi, ha spiegato il Presidente di Atm, Gian Franco Cermelli, l’azienda ha infatti venduto 30.000 biglietti al costo di 1.50 euro, anziché 1.20 euro. L’obiettivo della partecipata è però quello di sbarrare le porte dei bus ai “portoghesi” e incentivare l’acquisto dei ticket “a terra”. Proprio per questo l’azienda ha proposto all’amministrazione comunale di aumentare il rincaro e portare a 2 euro il prezzo del biglietto acquistato sui mezzi. In attesa del benestare di Palazzo Rosso, la partecipata ha intanto confermato il giro di vite contro chi viaggia in autobus senza pagare. Da questo lunedì cominceranno infatti a viaggiare per la città 8 dei 10 nuovi bus recentemente acquistati grazie al contributo di Regione e Comune di Alessandria. Dopo 10 anni, gli utenti dell’azienda di trasporti di Alessandria potranno tornare a sedersi su mezzi dotati “di ogni comfort” su cui, ha avvisato però il Presidente Cermelli, non varranno giustificazioni per chi verrà trovato senza biglietto. Pronte ad azionarsi sono infatti anche le fiammanti emettitrici di ticket che faranno cadere nel vuoto ogni scusa per evitare la sanzione.