13 Agosto 2019
01:40
In Piemonte 1.100 incidenti causati da cinghiali e caprioli. Coldiretti: “Fate qualcosa”
PIEMONTE – Coldiretti torna a mettere in guardia sulla presenza della fauna selvatica nei campi ma non solo. Un recente incidente mortale avvenuto nel cuneese ha riproposto una questione sempre più grave. In Piemonte, sostiene l’associazione, si registrano oltre 1.100 incidenti stradali all’anno causati da cinghiali e caprioli e per questo reclama una azione concreta in particolare nei luoghi collinari e montani della regione.
“L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale. Non basta il provvedimento che la Giunta regionale aveva approvato nei mesi scorsi, dando il via alle norme per attivare interventi riguardanti la prevenzione ed il controllo dei cinghiali. Le province e Città metropolitana avrebbero dovuto fare la loro parte, ma a che punto siamo? La tutela dell’ambiente non deve farci dimenticare la sicurezza stradale, per questo serve agire con tempestività su tutti i territori e specificatamente nelle aree collinari e montane, dove l’agricoltura è più difficoltosa, in cui si sono già persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici. Senza dimenticare che a rischio oggi è la sicurezza dell’intera collettività”.
La Regione intanto ha accolto le considerazioni di Coldiretti: «Da tempo sosteniamo che il contenimento della fauna selvatica non sia solo un problema di danno alle colture agricole, ma anche di rischio per la sicurezza umana – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa -. L’incidente della scorsa notte, pagato con il prezzo di una vita, ha concretizzato in modo drammatico i nostri timori. È la conseguenza di anni di immobilismo in cui si è sottovalutata la situazione. Uno dei primi atti della Giunta a fine giugno, appena ci siamo insediati, è stato proprio lo sblocco del piano di contenimento fermo da tempo, ma non basta. Il presidente Cirio chiederà ai prefetti di tutto il territorio regionale di convocare una seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica specifico su questo tema per affrontare il problema in modo più strutturale. Serve un piano di emergenza straordinario che ci permetta di contenere il fenomeno».