24 Agosto 2019
10:28
Caramelle ed epopea. Recensione di “La grande guerra degli orsetti gommosi” a Hortus Conclusus
NOVI LIGURE – Un’impresa eroica apparentemente dissennata, che unisce un popolo e ne costituisce la ragion d’essere. E’ in una scala minuta, quella degli orsetti di caramella, che la Compagnia Batisfera di Cagliari ha ricostruito un’epopea giocata su un tavolo che diventa scena e campo di battaglia. “La grande guerra degli orsetti gommosi”, presentata ieri sera, venerdì 23 agosto, alla rassegna Hortus Conclusus, sarà in scena anche stasera, sabato 24 agosto, in doppia replica alle 21 e alle 22 presso la corte di Tea, in via Solferino 21. Alle 17, nello stesso luogo, la Compagnia Batisfera terrà lo workshop di drammaturgia aperto a tutti “La bustina delle storie”. La grande guerra degli orsetti gommosi, per la regia e drammaturgia di Angelo Trofa, è un mini-spettacolo dall’ampio respiro, che ha l’afflato del grande racconto epico e le dimensioni e il profumo delle caramelle. Valentina Fadda e Leonardo Tomasi narrano la storia in capitoli della nazione degli orsetti gommosi, che dichiara guerra (persa in partenza, come appare ovvio) a quella dei dinosauri. Il racconto si dipana attraverso i pensieri di tre protagonisti orsetti e da loro si estende a tutta la collettività, che man mano popola il tavolo/scena. La guerra è voluta senza alcun motivo ragionevole ed è accolta con incredulità e persin divertimento dai dinosauri del consiglio di crisi. Qui, dalla scala minuscola degli orsetti, si passa a quella a dimensione reale e i protagonisti diventano loro stessi dinosauri efficienti, immersi nella perfetta burocrazia di uno stato modello. Tanto è corale e tragico il sentire degli orsetti, così è comico il registro usato nei siparietti dei dinosauri, sino ad un crescendo che sa di atavico desiderio di sangue. Come a dire che, anche sotto le regole della società più civile, cova un inconscio violento e primitivo. E sono proprio queste pulsioni inspiegabili, da sempre presenti nell’animo umano, a muoversi sullo spazio del tavolo/scena. In una contestualizzazione favolistica, che induce al sorriso e sembra non prendersi sul serio, emergono il desiderio suicida di gloria, da un lato, e il lato oscuro della natura umana, dall’altro. Sembra un gioco “La grande guerra…” e come un gioco si trasfigura e assume una grandezza che lo trascende. Tocca vertici di poesia (l’addio consapevole e lirico di Mela Verde alla quotidianità della vita), di eroismo e di amor patrio. Non c’è una spiegazione al coraggio e all’abnegazione, solo il domandarsi “chi sono, non perché” dà il senso del sacrificio e del coraggio al limite della follia. Vola alto la Compagnia Batisfera e tanto più infantile e poco credibile possa apparire un esperimento con delle caramelle, tanto più stupisce la tecnica drammaturgica e l’ottima narrazione dei protagonisti. Valentina Fadda e Leonardo Tomasi sono intorno al tavolo, raccontano eventi che sembrano appartenere alla leggenda, interpretano in prima persona, fanno e disfano coreografie che suggeriscono un insieme di popolo. In poche parole, Batisfera ha inventato un linguaggio personale e irresistibile per fare ciò che il Teatro fa da sempre: creare mondi da particolari e toccare il vero attraverso la favola. Hortus Conclusus, la rassegna ideata e diretta da Andrea Lanza, continua nel fine settimana e proseguirà fino al 10 settembre, tutto il programma su http://www.hortusconclusus.tk/