19 Novembre 2014
17:31
Da Saviano a Fiorella Mannoia: sui social il sostegno alla battaglia di Casale per la Giustizia
Dalla rabbia delle cantante Fiorella Mannoia, al commento carico di amarezza dello scrittore Roberto Saviano. Lo sconcerto per la richiesta di annullamento della condanna del Processo Eternit per disastro ambientale doloso da parte del Procuratore Generale della Cassazione Francesco Iacovello questo mercoledì si è diffuso anche sui social network. “L’Italia è una Repubblica fondata sull’Istituto della Prescrizione“, ha cinguettato su Twitter l’autore di Gomorra. Anche su Facebook, però, non sono mancati commenti carichi di amarezza per una richiesta “pazzesca, che ha buttato nel cesso anni di battaglie” come scritto dall’ex Presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi.
E’ arrivato tramite un più tradizionale comunicato stampa, invece, lo sgomento del parlamentare casalese del Pd, Fabio Lavagno. “La richiesta di annullamento di tutte le condanne del Processo Eternit è uno schiaffo ai famigliari e alle vittime dell’amianto” e umilia la storia di una lunga battaglia sindacale, politica e civile partita da Casale Monferrato, portata avanti per decenni e che ha assunto un risalto internazionale”.
“Siamo più che preoccupati per la requisitoria del Procuratore Generale della Repubblica – hanno commentato i senatori del Pd Daniele Borioli e Federico Fornaro – Le famiglie di migliaia di persone, oltre a numerose comunità colpite dalla strage provocata dall’amianto nel corso dei decenni, attendono con fiducia giustizia. Questa fiducia non può essere tradita. Sarebbe gravissimo che ciò accadesse, e un duro colpo ne deriverebbe per la credibilità del nostro sistema istituzionale agli occhi di migliaia di cittadini che hanno vissuto questo dramma e, alla luce delle sentenze di primo e secondo grado, hanno trovato il coraggio e la determinazione di affidarsi con compostezza alle regole che la nostra costituzione prevede per ottenere giustizia. Noi che alle regole e alle istituzioni vogliamo ostinatamente credere, auspichiamo che questa lesione grave per la vita e per il morale di migliaia di persone non abbia a prodursi”.
“E‘ stato un fulmine a ciel sereno – ha sottolineato con una nota stampa la Cisl di Alessandria – una richiesta che ha spiazzato tutti ed ha comprensibilmente acceso la rabbia dei tanti casalesi e di tutti i familiari delle vittime presenti oggi a Roma ai quali, oggi più che mai, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà dopo tanti anni di battaglia portata avanti insieme. A questo punto – hanno dichiarato Alessio Ferraris, segretario genarale Cisl Piemonte e Tonio Anselmo, componente della segreteria territoriale con delega all’Industria – “attendiamo con ansia la sentenza e ci auguriamo che questo non sia l’ennesimo caso in cui una vera e propria strage, che ha causato e sta causando la morte di migliaia di persone, sia lasciata senza colpevole”.
“Indignazione” da parte di Legambiente per la richiesta, avanzata oggi dal Procuratore Generale Francesco Iacoviello, nell’udienza del maxi processo Eternit davanti alla prima sezione penale della Cassazione, di dichiarare prescritto il processo Eternit per disastro ambientale e di annullare la condanna a diciotto anni di carcere per l’unico imputato lo svizzero Stephan Schmidheiny. “Per aver inalato le fibre cancerogene di amianto prodotte in quegli stabilimenti si continua a morire – ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – Ci lascia sgomenti l’idea che vengano considerati prescritti reati legati a fatti che ancora oggi continuano a mietere vittime innocenti. Questa vicenda conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’urgenza di inserire immediatamente i reati ambientali nel codice penale, adottando la legge approvata a larga maggioranza dalla Camera dei deputati a fine febbraio scorso”.
“Sono meravigliata. Come fa a essere prescritto un reato che continua a produrre vittime e che continuerà a farlo in misura ancora maggiore nei prossimi anni?”. È questo il commento dell’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, alla notizia della richiesta di annullamento della sentenza di appello avanzata oggi dal procuratore generale della Cassazione nella seduta del processo Eternit a Roma.“Quel che è stato chiesto – ha aggiunto – calpesta i morti, i loro familiari, le comunità coinvolte che vivono nella paura della malattia e tutti coloro che da decenni si battono per l’affermazione del diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Io ritengo che la politica non debba intervenire nel merito delle questioni giudiziarie, ma di fronte a una tragedia come quella dell’amianto non ci si può non chiedere quali siano i presupposti che hanno portato a una svolta del genere”.