26 Settembre 2019
07:29
Lotta all’evasione fiscale, segnali sempre più deboli
ALESSANDRIA – In Italia si parla in continuazione della necessità di debellare l’evasione fiscale, di “patto con i cittadini onesti” eppure i segnali per una vera lotta in questo senso continuano a essere deboli. Il rapporto del Servizio Politiche Territoriali della UIL che ha elaborato i dati del provvedimento del Ministero dell’Interno del 7 agosto 2019 sulla resa della “norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale” ha infatti registrato un calo evidente delle somme recuperate. Nel 2018 i Comuni hanno recuperato 11.406.172 euro contro i 13.278.229 del 2017. Una diminuzione iniziata nel 2015, dopo l’impennata del 2014: “Se si analizza l’andamento delle somme recuperate – spiega Ivana Veronese, Segretaria Confederale UIL – si è passati dai 1,1 milioni di euro del primo anno (2010), ai 2,9 milioni di euro del 2011, transitando per i 10,9 milioni di euro del 2012 e ai 17,7 milioni di euro del 2013. L’apice si è toccato nel 2014 con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi rallentare e diminuire costantemente a partire dal 2015“.
Il dato è riscontrabile anche ad Alessandria. Il bonus per il Comune è passato dai 14.740 euro del 2016 ai 3.530 del 2017 per scendere ancora l’anno scorso a 2.568 per una differenza tra il 2016 e il 2018 di -12.172 euro, per giunta su cifre già molto basse.
Il Comune alessandrino quantomeno rientra nello sparuto numero, per giunta in diminuzione, delle città che hanno partecipato con la loro attività al contrasto all’evasione, un dato per giunta in calo nel 2017 (dai 433 Comuni dell’anno precedente si è arrivati a 393 di cui solo 63 capoluogo).
Eppure i benefici dati dalla norma sono notevoli. In valori assoluti, i Comuni in provincia di Bologna hanno incassato complessivamente 1,7 milioni di euro grazie alle azioni di contrasto. In provincia di Milano 1,7 milioni di euro; in provincia di Torino 951 mila euro; in provincia di Bergamo 831 mila euro; in provincia di Genova 815 mila euro.
Nel dettaglio invece il piccolo Comune di San Giovanni in Persiceto (BO), lo scorso anno, ha recuperato 1,5 milioni di euro, migliorando la performance dell’anno precedente quando il recuperato si è attestato sui 635 mila euro. Al secondo posto Torino che lo scorso anno ha incassato 821 mila euro e al terzo Genova con 760 mila euro.
In valori assoluti infine in Emilia Romagna il premio riconosciuto ai Comuni ammonta a 3,4 milioni di euro. Al secondo posto la Lombardia con 3,3 milioni di euro poi il Veneto con 1,1 milioni di euro e al terzo il Piemonte con 961 mila euro.
“I dati che emergono dall’analisi – commenta Ivana Veronese – sono alquanto deludenti, se si paragonano agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa nel nostro Paese, che secondo gli ultimi dati ammontano ad oltre 108 miliardi di euro. Tra l’altro i condoni o pace fiscale varati negli ultimi anni rischiano di rendere vana, nei prossimi anni, l’azione dei Comuni nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva. I Comuni devono e possono, invece, fare molto in chiave antievasione non solo perché così si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse a livello locale, ma anche perché una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva permetterebbe di ristabilire equità e giustizia sociale.
Per questo chiediamo – continua Ivana Veronese – al Governo e al Parlamento di rendere strutturale, o almeno di prorogare, nella prossima legge di Bilancio il provvedimento che attribuisce il 100% del recuperato agli stessi Comuni che compartecipano al contrasto all’evasione.”