28 Novembre 2014
05:26
Il settore metalmeccanico uno dei più colpiti dalla crisi ma pronto per ripartire. “Per un Rinascimento industiale”
Senza il settore metalmeccanico non ci può essere ripresa economica. E’ partita da questa certezza l’indagine congiunturale trimestrale sull’industria metalmeccanica, una voce che in tutta Italia contribuisce per l’8% alla formazione del Prodotto Interno Lordo fatturando circa 400 miliardi di euro. In provincia di Alessandria questo comparto contra circa 12 mila addetti e rappresenta circa il 35% del fatturato di tutto il settore manifatturiero. Anche per il distretto metalmeccanico spartiacque la crisi del 2009 è stata uno spartiacque: da allora nel nostro territorio la produzione ha arrancato rispetto alla media generale, nell’ultimo trimestre è stata registrata l’interruzione della crescita degli ordini, trainati però dalla richiesta dall’estero. Emblematici i dati sulla cassa integrazione in provincia: da gennaio a settembre 2014, ad esempio, l’incidenza della cassa ordinaria è superiore proprio nel settore meccanico rispetto al dato complessivo. Un aumento ancora maggiore per la cassa straordinaria, nel 2014 addirittura superiore a quella ordinaria. In provincia il 30% delle aziende del settore ha fatto richiesta di questi ammortizzatori sociali. “Molte aziende metalmeccaniche hanno poi fatto ricorso ai contratti di solidarietà per salvaguardare le professionalità interne” ha sottolineato il direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva.
“Dobbiamo lavorare su tre fattori di rilancio” ha dichiarato Riccardo Benso, presidente della Albasider Spa di Villalvernia “la domanda interna, che non deve essere ulteriormente depressa e anzi deve essere risollevata con maggiori investimenti; un mercato del lavoro efficiente ed inclusivo in un sistema che stimoli la partecipazione e la produttività; “Industry 4.0”, la nuova rivoluzione industriale, che trasformerà, nei prossimi anni, i nostri mercati, le nostre produzioni e le nostre aziende. Dobbiamo liberare l’impresa per il Rinascimento dell’industria che significa liberare la fiducia con nuove istituzioni e nuove regole, liberando le risorse per nuovi investimenti pubblici e privati, liberando l’ingegno verso la nuova industria 4.0, liberando il lavoro con un pensiero nuovo, libero da pregiudizi.”