28 Novembre 2014
11:08
Sant’Eligio, musica e orafi a Valenza
Come ogni anno, in questo periodo, Valenza torna a festeggiare, , nella chiesa di San Bernardino, Sant’Eligio, patrono degli orafi, per premiare quella serie di artigiani e imprenditori, che hanno contribuito a rendere il capoluogo valenzano, capitale internazionale della gioielleria. Che il mercato aureo e, in particolare, dei gioielli sia in crisi è un dato di fatto, ma gli orafi di certo non si abbattono, e così celebrare l’oreficeria cittadina in modo festoso è diventato ormai da tempo, anche grazie alla confraternita di San Bernardino, la più antica della città, un appuntamento tradizionale per la comunità valenzana. In questo modo la cittadina orafa festeggerà domenica: due statuette e due targhe, a quegli orafi che hanno reso grande il nome di Valenza. Ma la manifestazione, organizzata in collaborazione con Comune, Centro di cultura e Lyons Club, prevede sabato, alle 21.15, sempre alla Chiesa San Bernardino, prima della consueta cerimonia di premiazione, un concerto del coro Gaia Musica, diretto da Renato Contino. Domenica invece, verrà celebrata la messa solenne con l’animata partecipazione del coro polifonico Santa Maria Maggiore di Valenza, diretto da sergio Debandi, al termine della quale, nella sala consigliare del comune, a Palazzo Pelizzari, saranno consegnati i premi. Inoltre quest’anno la cerimonia si rinnova, introducendo una curiosa novità: oltre gli eccellenti orafi, sarà infatti premiato anche un musicista locale, più precisamente un violinista, Roberto Ranfaldi, insignito del titolo per la meritevole carriera musicale. In occasione della 30^ edizione dell’evento, l’ambito premio verrà assegnato a due aziende orafe, la Ivo Botecchi e la Ferraris Srl. La prima, opera con ben 30 paesi, esportando addirittura il 55% del fatturato al di fuori dei confini italiani, mentre la seconda, è una ditta di San Salvatore che ha vinto di recente a Las Vegas il “Design award haute couture 2014”. Le targhe invece, andranno alla ditta G Valenza 3 e alla Bmc di Carlo Massavelli e Maurizio Bossa.