16 Ottobre 2019
13:54
In carcere la “furia umana” che spaventò Casale: “Poteva uccidere”
CASALE MONFERRATO – “Un pomeriggio di ordinaria follia, quel ragazzo era una furia umana“. Così il dirigente del Commissariato di Casale Carmine Bagno ha definito l’azione del 21enne maliano (L.D.) che, lo scorso 28 settembre, aggredì tre persone in via della Biblioteca a Casale con una spranga di ferro appuntita. Provvidenziale l’intervento dell’assistente capo Giuseppe Montana e dell’assistente scelto Alberto Minisgallo che, nonostante fossero fuori servizio, dopo aver sentito il rumore della vetrata della Chiesa dell’Addolorata spaccata poco prima dal richiedente asilo, lo hanno raggiunto e bloccato in via Mameli, con l’aiuto di un vigile urbano e di un passante.
“I nostri due agenti hanno rischiato la vita” ha sottolineato il Questore di Alessandria Michele Morelli “proprio oggi si celebrano i funerali a Trieste dei due colleghi che purtroppo sono morti. A noi è andata bene. Gli uomini del Commissariato sono stati bravi a fermare questo pazzo scriteriato, non più in possesso delle sue facoltà. Oggi è bello poterne parlare sapendo che sono vivi, se fossero stati colpiti alla testa avrebbero rischiato la vita. Di sicuro proporrò i loro nomi per un encomio“.
I due hanno rimediato una frattura al braccio e un trauma al polso. Dopo essere stato fermato, il maliano era stato sottoposto a tso e portato nel reparto psichiatrico dell’Ospedale di Novi. Una volta scaduti i giorni del tso, venerdì è stato arrestato per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e danneggiamento aggravato. Ora si trova nel carcere di Torino, in uno speciale reparto per pazienti psichiatrici.
“Nessuna matrice terroristica” ha sottolineato il Dirigente Carmine Bagno “i medici hanno riscontrato che la sua aggressività è stata causata da intossicazione cronica di sostanze stupefacenti. Già due giorni prima era stato stato segnalato che l’uomo, ospite di una comunità in via Moncalvo, si trovava in centro a fermare le auto. Siamo andati sul posto ma non avevamo riscontrato alcun suo intento violento o aggressivo. Dalle indagini è poi emerso che lo scorso anno era già stato sottoposto ad altri due tso ma mai dovuti aD atteggiamenti violenti“.
Ora l’uomo sara’ sottoposto a processo. Si sta anche valutando una sua possibile espulsione, in alternativa alla detenzione.
Prima del 28 settembre la sua richiesta di asilo era stata rigettata ma lui aveva fatto ricorso. “Informeremo su quanto avvenuto a Casale il giudice amministrativo che dovrà prendere una decisione” ha concluso il dirigente Carmine Bagno.
In basso la sbarra di ferro utilizzata dal giovane maliano e il cofano dell’auto della Polizia di Casale, ammaccato dopo i colpi del 21enne.