21 Ottobre 2019
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Bob Dylan pubblica Travelin’ Thru, the bootleg series vol. 15
Esce il 1° novembre Bob Dylan (featuring Johnny Cash) – Travelin’ Thru, 1967 – 1969: The Bootleg Series Vol. 15. L’ultimo capitolo dell’acclamatissima serie ‘Bootleg’ rivisita i viaggi musicali di Dylan a Nashville, avvenuti nel periodo 1967-1969, concentrandosi sulle registrazioni inedite realizzate con Johnny Cash e quelle relative alla realizzazione degli album John Wesley Harding, Nashville Skyline e Self Portrait.
- Il Primo disco risale al tempo in cui Dylan provava e registrava nello Studio A della Columbia, a Nashville, i brani che sarebbero poi diventati l’album John Wesley Harding (17 ottobre e 6 novembre 1967) e l’album Nashville Skyline (13-14 febbraio 1969), inclusa anche una canzone del tutto inedita: “Western Road” (Nashville Skyline outtake);
- I dischi Due e Tre sono invece incentrati sulle collaborazioni di Dylan con l’icona della musica americana Johnny Cash, e contengono le ricercatissime prove realizzate sempre nello Studio A della Columbia a Nashville e le registrazioni sul palco del Ryman Auditorium (risalenti al 1° maggio 1969) della premiere di The Johnny Cash Show (originariamente trasmesso dalla ABC-TV il 7 giugno 1969);
- Il Terzo disco si chiude con i pezzi registrati il 17 maggio 1970 insieme ad Earl Scruggs, leggenda del Bluegrass banjo e vincitore di un Grammy Award, per lo speciale televisivo PBS “Earl Scruggs: His Family and Friends” (trasmesso originariamente a gennaio del 1971).
Il 1967 marcò una profonda e sorprendente trasformazione nell’evoluzione musicale di Bob Dylan. Dopo la trilogia d’avanguardia realizzata nel 1965-66 con Bringing It All Back Home/Highway 61 Revisited/Blonde On Blonde in cui Dylan traduceva la cultura pop contemporanea sempre più barocca, surreale e psichedelica, l’artista si ritira dalla vista pubblica a seguito di un incidente in moto avvenuto nel luglio 1966. Aveva registrato Blonde On Blonde con una full-band a Nashville nel febbraio del 1966 ma, quando arrivò il momento di registrarne il seguito nell’autunno del 1967, optò per un semplice trio – Dylan (chitarra, voce, armonica), Charlie McCoy (basso) e Kenneth Buttrey (batteria) – per creare un suono del tutto minimalista.
Dylan tornò nello Studio A della Columbia a febbraio del 1969 per lavorare su Nashville Skyline. “Bob mi aveva chiesto di essere ospite nell’album” disse Johnny Cash in seguito, “sono andato in studio e hanno acceso il registratore per circa due ore”. Queste registrazioni forniscono informazioni importantissime sulla sensibilità reciproca di Dylan e Cash attraverso una serie di cover che includono anche due medley di Jimmie Rodgers.
Lo Studio della Columbia aveva quindi ospitato due sessioni di registrazioni di Dylan e Cash: il 17 e il 18 febbraio 1969 con una band che ospitava anche il pioniere del rock ‘n’ roll Carl Perkins alla chitarra in ben sei tracce (inclusa la sua composizione “Matchbox”). Una delle scoperte sonore più intriganti incluse in Travelin’ Thru è proprio “Don’t Think Twice, It’s Alright / Understand Your Man“, in quanto i due cantanti/cantautori si rendono reciprocamente omaggio in modo del tutto inedito. La sessione di duetti di Dylan-Cash includeva inoltre la prima versione di “Wanted Man” ed anche l’unica versione della canzone mai cantata da Dylan, che la settimana seguente divenne brano di apertura del concerto a San Quentin di Johnny Cash.
In seguito, quando il Johnny Cash Show debuttò a giugno del 1969, Cash offrì a Bob Dylan uno slot durante il primo spettacolo. Nei giorni precedenti e successivi alla registrazione dello Show, Dylan stava lavorando all’album che un anno dopo diventò Self Portrait. “Folsom Prison Blues” e “Ring of Fire” registrati in quel periodo vengono resi disponibili per la prima volta in assoluto in Travelin’ Thru.