Autore Redazione
giovedì
4 Dicembre 2014
08:18
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Eventi - Alessandria

“Accadrà nel 1984”. Orwell a teatro. Intervista a Fabrizio Pagella

“Accadrà nel 1984”. Orwell a teatro. Intervista a Fabrizio Pagella

La distopia Orwelliana e la sua attualità sono il tema di “Accadrà nel 1984”, reading teatrale con Fabrizio Pagella e la sonorizzazione di Luca Olivieri, in scena sabato 6 dicembre, nell’ambito della rassegna Ambra BramadiTeatro, al Teatro Ambra di Alessandria. 

“Accadrà nel 1984” appartiene ad un percorso letterario-teatrale iniziato da Pagella e Olivieri con gli Yo Yo Mundi e proseguito con il progetto “Masca in Langa”, sfociato poi in spettacoli basati su testi importanti, messi spesso in scena con la collaborazione di Edoardo Ribatto(non presente sabato, ma altrimenti seconda voce anche in questo reading) .

Fabrizio Pagella, come nasce “Accadrà nel 1984”?

L’idea nasce da me e Luca, che 4 anni fa decidemmo di fare due trilogie di reading. La seconda trilogia comprende “1984” di Orwell, la vita di Philip K. Dick e “Una cosa divertente che non farò mai più “ di D. F. Wallace. Sono tre diverse tipologie di scritture molto contemporanee, partendo dalla grande passione, in quanto lettori, per Orwell.

Quali temi avete privilegiato dell’opera di Orwell ?

Abbiamo svolto i cappelli introduttivi sulla lingua e sulla sua distruzione e la storia d’amore tra Winston e Julia.  In un’ora di reading abbiamo scelto un tema forte del libro. “1984” parla di claustrofobia, dell’uomo oppresso dallo stato e trasformato dai poteri: in un mondo dove i membri del partito interno non possono unirsi sessualmente, la rivoluzione più violenta è innamorarsi.

Qual è il ruolo della musica nello spettacolo ?

E’ drammaturgico. Noi affrontiamo dei testi letterari con un approccio drammaturgico, che consta nel montaggio,  nell’interpretazione e in un’ulteriore scrittura musicale. Ci diamo degli stimoli reciproci e, quando ci troviamo per mettere  insieme lo spettacolo, lasciamo che la voce musicale, i campionamenti e l’elettronica di Luca (Olivieri)  si incastrino con la voce narrante.  E’ una scenografia  sonora. Lavoriamo poi sulle luci, privilegiamo le atmosfere cupe e oscure, con la luce di taglio che lascia intravedere la polvere.

Perché riproporre 1984 ?

Perché Orwell, nel ’48, parlando di un mondo claustrofobico, dove l’uomo è o una macchina che comanda, completamente cauterizzata da ogni sentimento, o una turba stravolta di prolet, passivamente ingozzata di notizie di cronaca nera,  parla della società attuale. In 1984 i giornali parlano di sport, di donne e di prêt-àporter. La notizia non esiste più e Winston, protagonista del romanzo, lavora per la riscrittura del passato: il controllo dei media era già tale e quale.

Sabato 6 dicembre

Ore 21

Teatro Ambra

Ingresso 10 euro

Ridotto 7 euro

 

Nicoletta Cavanna

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