14 Novembre 2019
01:08
Il PD contro “l’immobilismo della Giunta regionale”
TORINO – Il Partito democratico presenterà 250 emendamenti in Regione durante la discussione sull’assestamento di Blancio 2019-2021. Il partito ritiene immobile la Giunta e ha chiesto che venga accelerato il piano investimenti al 2020 per rilanciare settori cruciali dell’economia piemontese. Il Pd inoltre proporrà un emendamento che preveda lo stanziamento di 5 milioni di euro per rialzarsi dopo il dissesto idrogeologico subito.
“Si può fare di più e meglio. Nell’assestamento di bilancio non troviamo un solo segnale di natura sociale ed economica che incontri le esigenze dei piemontesi. Per questo il Pd presenterà 250 emendamenti ed auspichiamo una discussione seria”. La dichiarazione è del Capogruppo Pd Domenico Ravetti, affiancato dal Segretario regionale Paolo Furia e dai consiglieri Alberto Avetta, Monica Canalis, Sergio Chiamparino, Raffaele Gallo e Domenico Rossi.
“Continuiamo ad assistere all’immobilismo di Cirio e della sua Giunta. Abbiamo fatto bene qualche settimana a sollevare la questione del riutilizzo dei 200 milioni di Finpiemonte, perché il programma di investimenti che doveva essere concluso nel 2019 viene spalmato ora in tre annualità. Il che significa ritardare un’iniezione di risorse di cui il mondo delle imprese necessita subito. Per questo chiederemo un’accelerazione del piano di investimenti e di spostare 56 milioni dal 2021 al 2020, come segnale per quei settori strategici dell’economia piemontese che versano in difficoltà”.
“Inoltre, a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito diversi territori della nostra Regione, presenteremo un emendamento che prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro per consentire ai Comuni di affrontare l’emergenza del dissesto idrogeologico. Siamo poi preoccupati per come la maggioranza sta affrontando il tema delle fragilità sociali. Dobbiamo garantire certezze sugli extra Lea e gli assegni di cura, certezze che oggi non ci sono. Per questo chiediamo di incrementare il capitolo delle fragilità sociali di 18 milioni di euro. E poi, basta con le incertezze sulla realizzazione della Città della Salute di Novara. Sull’edilizia sanitaria della nostra Regione, da Novara a Torino passando per il Vco e l’Aslto5, è il momento delle scelte e dell’assunzione di responsabilità”.