Autore Redazione
venerdì
30 Gennaio 2015
09:35
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Altri Sport

Emanuele e Marco Farinini: vice-campioni italiani di canottaggio di fondo

Emanuele e Marco Farinini: vice-campioni italiani di canottaggio di fondo

ALESSANDRIA – Campioni si nasce o si diventa? Probabilmente entrambe le cose, perché per vincere ci vuole sia talento che allenamento. E ad Emanuele Farinini, ragazzo di vent’anni residente a Lu Monferrato, sicuramente il talento non manca. Lele (così lo chiamano gli amici) domenica 25 gennaio si siede nella sua barca biposto in compagnia del fratello Marco, prende i remi in mano e inizia a vogare: in palio c’è il campionato nazionale di canottaggio di fondo. La gara si svolge sul torrente Navicelli, un fiumiciattolo artificiale costruito nei pressi di Pisa che si getta nell’Arno. Il percorso? Estenuante: 6000 metri di vogate al massimo delle forze, per un tempo di gara che si aggira sui venti-trenta minuti. È la maratona del canottaggio: arriva in fondo solo chi ha più cuore.
Lele e Marco partono a razzo. E a metà percorso superano il primo equipaggio, composto da due ragazzi romani di venticinque anni. Sono primi. La vittoria sembra alle porte, ma la fatica inizia a farsi sentire. E dietro di loro, minaccioso, l’equipaggio di Varese sta rimontando: è un team collaudato, allenato, forte. Troppo forte. Sul finire della gara i varesini agganciano e superano i fratelli alessandrini, aggiudicandosi l’oro. Ma Lele e Marco possono comunque gioire: alla prima esperienza nel canottaggio di fondo si sono laureati vice-campioni italiani.
Sono soddisfatto, anche se poteva adare meglio – commenta Emanuele ai microfoni di Radio Gold News -. Il percorso è uno dei più tosti: oltre alla lunghezza esagerata, il fiume è anche molto stretto, quindi le collisioni tra imbarcazioni sono all’ordine del giorno. Comunque sono felice e soddisfatto di me stesso. Poi, gareggiare con mio fratello è fantastico, perché c’è molta sintoia e la coordinazione del team è la chiave del successo nel canottaggio. Devo ringraziare i miei due allenatori, Claudio Bazzano e Giulio Basso: ci hanno preparato veramente bene“.
Portato a casa l’ottimo risultato, Lele guarda già al fututo. Intanto, ha ripreso ad allenarsi al Rowing Club di Genova: “Dalle 17 alle 20, tutti i giorni, sono in palestra – prosegue il campione alessandrino – e mi alleno alla remo ergometro, una macchina che simula le condizioni in barca. Si tratta di una atterzzo mortale per i canottieri: il macchinario pesa tantissimo e ti porta allo stremo delle forze. La prima volta ho rischiato di svenire. Mi sto preparando per il 14 e 15 febbraio, quando scenderò in barca sul Po a Torino per partecipare a due gare: la singola e la quattro rematori. Dovrò partecipare in una categoria superiore alla mia, quindi sarà davvero dura. Però voglio vincere: i miei obbiettivi, al momento, sono trionfare in tutte le gare della mia classe (Esordienti, ndr) di quest’anno, per farmi conoscere e salire di livello nel 2016“.

Andrea Corradini

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