9 Febbraio 2015
12:08
“Congelato” fino a venerdì l’aumento di stipendi in casa Amag
AGGIORNAMENTO: Resterà congelato almeno fino a venerdì il possibile aumento di stipendi dei vertici della partecipata Amag. Dopo aver lanciato dalla pagina facebook “#senza paura” la notizia dell’imminente “bonus” in arrivo per il presidente Stefano De Capitani e l’amministratore delegato Mauro Bressan, il consigliere comunale di Alessandria Emanuele Locci questo lunedì mattina ha bussato alla porta della partecipata per assistere all’assemblea dei soci in cui si sarebbe dovuto decidere anche l’aumento dei compensi per i vertici della partecipata. “Un premio” per i risultati raggiunti negli ultimi anni che avrebbe raddoppiato lo stipendio 2014 dei due dirigenti portandolo a circa 50.000 euro, aveva precisato l’ad Mauro Bressan, irritato dall’affondo del consigliere Locci, in passato non altrettanto scandalizzato dal compenso annuo da 300 mila euro dell’ex presidente del Gruppo Amag, Lorenzo Repetto.
Una stilettata che non ha però scomposto il consigliere alessandrino, sempre più convinto “dell’illegittimità” del nuovo compenso destinato a De Capitani e Bressan che, ai sensi di una recentissima legge, non potrebbe superare l’80% del costo complessivamente sostenuto nel 2013. A rafforzare la convinzione di Locci, ha spiegato, anche la decisione dell’assessore al bilancio del Comune di Alessandria, Giorgio Abonante, di “prendere tempo” e tenere aperta l’assemblea fino a venerdì. Una scelta, secondo Locci, dettata dal “fondato timore” dell’assessore di votare “un aumento di compensi contro la legge” e di passare quindi “la patata bollente” al sindaco Rita Rossa. Ben altra, però, la spiegazione fornita dall’assessore Abonante. “Convinto” della legittimità dell’operazione “visto anche il parere legale consegnato da Confservizi”, ha spiegato il membro dell’esecutivo di Palazzo Rosso, Abonante, a nome del socio di maggioranza, ha però preferito avere ulteriori approfondimenti dal cda di Amag per legare “in maniera analitica” l’aumento di compensi dei vertici della partecipata agli obiettivi raggiunti.
ALESSANDRIA – Dopo Arfea, azienda del settore trasporto della provincia di Alessandria, anche la multiutility Amag è finita nel mirino del consigliere comunale alessandrino Emanuele Locci. Dalla pagina facebook “#senzapaura”, pronta a trasformarsi in una vera e propria associazione, Locci ha voluto “avvisare” i cittadini dell’imminente aumento di stipendio cui godranno il presidente Stefano De Capitani e l’amministratore delegato Mauro Bressan. Un bonus previsto nel budget economico-finanziario della partecipata, in approvazione questo lunedì, e che secondo i calcoli di Locci, in questo 2015 porterà a triplicare gli emolumenti dei due vertici di Amag, oggi pari al 70% dello stipendio del sindaco di Alessandria per il presidente De Capitani e al 60% per l’ad Mauro Bressan. Un “regalo“ per il consigliere non solo “immorale”, ma anche “illegittimo” perché contrario a una recentissima disposizione normativa (legge 114/2014) che dal 1 gennaio avrebbe limitato i compensi degli amministratori delle società controllate all’80% del costo complessivamente sostenuto nel 2013.
L’affondo del consigliere Locci ha ovviamente surriscaldato gli animi in casa Amag, dove l’amministratore delegato, Mauro Bressan, si è detto alquanto “stupito” dell’improvvisa attenzione del consigliere ai compensi percepiti in Amag. Stipendi “non certo d’oro”, ha puntualizzato, e che per il numero 2 della partecipata ammontano a 25.000 euro lordi all’anno. Una cifra ben lontana, ha aggiunto Bressan, dai 300 mila euro percepiti dall’ex presidente del Gruppo Amag, Lorenzo Repetto, che ben poco scalpore suscitarono in passato nel consigliere Locci. “Il socio di maggioranza – ha aggiunto Mauro Bressan – ha acconsentito a darci un premio di fine anno per i risultati raggiunti. Nel 2013 l’azienda è infatti tornata a chiudere i conti in utile e nello scorso anno è riuscita ad azzerare i 10 milioni di euro di debiti di tributi e iniziato a recuperare una parte dei 30 milioni di crediti vantati dall’azienda“. Un’opera di risanamento, ha aggiunto Bressan, che avrebbe quindi convinto il Comune di Alessandria a premiare presidente e ad con ulteriori 25.000 euro “una cifra inferiore a quella percepita annualmente dall’usciere dell’azienda“. E sulla presunta illegittimità del bonus sottolineata dal consigliere Locci, ha concluso Bressan, “saranno i legali a verificare“.