Autore Redazione
giovedì
19 Marzo 2015
17:07
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Eventi

“Kohlhaas”: un corpo che racconta. Intervista a Marco Baliani

“Kohlhaas”: un corpo che racconta. Intervista a Marco Baliani

ALESSANDRIA – Marco Baliani, attore, drammaturgo, scrittore di fama internazionale, venerdì 20 marzo, al Teatro San Francesco, nell’ambito della Stagione Teatrale MARTE, porta in scena  “Kohlhaas”, tratto dal romanzo omonimo di Heinrich von Kleist, nell’allestimento curato da lui stesso e da Remo Rostagno. Il percorso artistico di Baliani passa attraverso il teatro di parola e la sua capacità indiscussa di rievocare eventi con la voce.  “Kohlhaas” è uno spettacolo cult del “teatro di narrazione”, in repertorio dagli anni ’90 e tanto innovativo e coinvolgente da essere rappresentato con immutato successo ancora oggi.

Baliani, cos’è il “teatro di narrazione” ?

E’ un’invenzione dei critici, mi hanno visto nell’ 89 seduto su una sedia, raccontare per un’ora e venti questa storia e da lì in poi si è codificata con questa dicitura una serie di esperimenti dove un attore in scena non monologa, ma racconta. Quello è stato l’inizio: un attore portatore di tutti i personaggi e di tutta la storia.

Questo raccontare deriva dai tuoi inizi con il teatro per ragazzi e dalla fiaba?

Sì, ho cominciato con i bambini e con i ragazzi e questo mi ha fatto capire tante cose sui ritmi, sul tempo, sulla struttura ritmica del racconto.  E’ stata una grande esperienza durata per metà degli anni ’80. La fiaba non è una struttura rigida, Il narratore fa i salti mortali per passare da un bosco ad un palazzo. Calvino diceva che la fiaba è “il catalogo dei destini dell’umanità”, c’è tutto dentro in una forma non verosimile, non legata alla causa – effetto. Ci troviamo in una dimensione assolutamente epica.

Come è avvenuto il passaggio dalla fiaba  a “Kohlhaas”, narrazione di un romanzo di Kleist ambientato nel ‘500 ?

Me lo propose Remo Rostagno. Cominciammo a fare i primi esperimenti con i ragazzi delle scuole superiori, senza mai scrivere. Il testo scritto di  “Kohlhaas” è arrivato dieci anni dopo, è nato facendolo, del romanzo di Kleist è rimasto solo lo scheletro.

Quindi il testo negli anni è stato modificato ?

Sì, nei primi anni è cambiato molto, dopo ho aggiunto le scarpe che suonavano e che battendo per terra creavano una sorta di batteria, infine si è codificato. Ormai la struttura c’è , ma mi permette sempre di giocare un po’. Ancora ieri qualcuno mi ha detto: “mi è sembrato diverso”.

Che rapporto ha una storia reale avvenuta nel 1500 con il nostro tempo ?

Tratta un tema sempre presente. E’ la storia di un cittadino che scopre che la giustizia non è uguale per tutti e che, non potendo risolvere un problema dal punto di vista della civile convivenza democratica, si rivolge alle armi, diventando a sua volta giustiziere. E’ una vicenda di terribile attualità:  il protagonista non ha gli strumenti per maneggiare un potere che è fatto di linguaggi, di codicilli, di soldi e di economie e si trova sperduto. L’attualità è data dal tema, così pregnante che funziona sempre,  ma soprattutto dal come lo si racconta.

In poche parole: come è raccontato  “Kohlhaas ?

E’ un corpo che racconta. Si vede che l’attore non ripete in quanto interprete, ma sta muovendo tutto se stesso, tentando di star dietro alle parole. Le parole nascono perché c’è il corpo che si muove in quel modo. Quando vedo un attore statico che parla con linguaggio letterario, penso che questo per me non è raccontare. Il racconto è un’altra cosa: l’oralità nasce dalla vita e non dalla testa, nasce dal fare. E’ un linguaggio non letterario, ma orale, se vogliamo anche più rozzo.

A che pubblico si rivolge ?

Va bene per tutti. non ho mai pensato ad un pubblico specifico, ho iniziato a proporlo ai ragazzi delle scuole, proprio perché la storia è universale e adatta a tutti, i ritmi cambiano a seconda del pubblico, dello spazio e dell’atmosfera della serata. Vedremo ad Alessandria come sarà.

 

Venerdì 20 marzo alle 21 presso il Teatro San Francesco

Costo biglietto 15 €

Per info e prenotazioni : 333.2879273 / 3314019616.

Nicoletta Cavanna

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