30 Ottobre 2020
17:11
Associazione medici Piemonte: “Necessario lockdown totale”. Ministero Salute: Piemonte già in scenario 4
ALESSANDRIA – “La seconda ondata della pandemia di Sars-Cov 2 si sta rivelando peggiore della prima. L’Europa è il continente che vede la meta di tutti i contagi mondiali. L’Italia non fa eccezione e a situazione piemontese è tra le più problematiche a livello nazionale. È necessario e probabilmente tardivo a nostro avviso, introdurre un lockdown totale per la regione Piemonte”. Così in una nota la segreteria regionale Anaao Assomed (associazione dei Medici e dei Dirigenti Sanitari piemontesi) Piemonte che esprime la preoccupazione ”per lo scenario attuale in cui è prevedibile il collasso del sistema sanitario regionale. Se così sarà verrà messa a repentaglio la tutela della salute di tutti i cittadini piemontesi”.
”Siamo ben consapevoli che tutte le misure restrittive causeranno un pesante danno economico con ripercussioni sociali, di cui bisognerà chiedere conto ai decisori politici, ma riteniamo che sia prioritario in questa fase critica salvaguardare la salute dei concittadini che in questo momento è messa seriamente a repentaglio”, conclude nella notala segreteria regionale Anaao Assomed Piemonte. Sulla situazione piemontese è intervenuto il Presidente della Regione, Alberto Cirio, che ha però spiegato come siano “quattro giorni che in Piemonte la curva dei contagi resta piatta, che non vuol dire che resta ferma, per cui le possibilità che la regione non vada in lockdown sono possibilità proporzionali alla nostra imprudenza personale perché noi possiamo fare tutte le azioni e le iniziative del mondo ma molto, tutto, dipende da come ciascuno si comporta“. Lo ha detto durante la trasmissione ‘Ore 14’ su Rai 2. “Dobbiamo limitare al massimo i contatti che non sono essenziali, dobbiamo indossare la mascherina e dobbiamo in questo momento tenere la distanza paradossalmente proprio le persone a cui magari vogliamo più bene ma che non sono nostri conviventi se noi facciamo queste cose qui potremmo avere dei dati“, ha aggiunto.
Tuttavia in base al monitoraggio settimanale della situazione epidemiologica in Italia per la pandemia da Covid-19 Iss–Ministero della Salute sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARSCoV-2 e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto.