23 Marzo 2015
00:00
Omicidio stradale: sotto la Prefettura per ottenere giustizia, non vendetta
ALESSANDRIA – Diventerà ancora più visibile la mobilitazione di quanti chiedono l’introduzione dell’omicidio stradale colposo. La recente sentenza della Cassazione sul caso della A26, ha infatti reso necessario una nuova opera di sensibilizzazione. Domani, martedì, l’Associazione Familiari e Vittime della Strada, insieme a una delegazione francese, sarà sotto la Prefettura per “ottenere la giusta giustizia”. “L’ultima sentenza, quella della Cassazione, sulla strage sull’A26 in cui persero la vita quattro ragazzi francesi nella nostra provincia, ha creato una catena di solidarietà tra tutte le associazioni e i cittadini – ha spiegato Ezio Bressan dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada. Davanti a tutte le Prefetture quindi ci sarà questa campagna di sensibilizzazione indirizzata al Governo. Noi non vogliamo vendetta. I nostri familiari non ce li daranno più indietro. Noi lottiamo per chi non ha ancora vissuto, per fortuna, questa disgrazia”.
Una battaglia, quella dell’associazione, che ha accolto la grande sensibilità dei cittadini senza ricevere la stessa attenzione da parte dei governi che si sono succeduti in questi anni: “da quando abbiamo fatto la nostra proposta sono passati ben sei governi, di colori differenti. Questi sono problemi trasversali e qualcuno li deve affrontare”.
Le proposte di legge per l’introduzione dell’omicidio stradale colposo sono tante e “noi – ha aggiunto Bressan – l’abbiamo presentata nel 2010. Chiediamo ancora adesso il perché non vada avanti. Io non dico che la nostra sia la migliore però abbiamo l’obiettivo comune, tutti, di avere certezze sulle pene e di avere una giustizia giusta“.
L’associazione chiede che “per evitare che l’omicidio stradale venga derubricato da doloso a colposo è necessaria la certezza della pena. Questo si può ottenere modificando anche l’articolo 539 del Codice Penale, un articolo che permette la certezza della pena: in caso di conclamata colpa dell’autore dell’imputato la pena minima che chiediamo è di 12 anni. Poi che si chiami colposo per noi è importante perché colposo vuol dire anche poter rispettare il risarcimento delle vittime. Il dolo infatti non è assicurato dalle assicurazioni”.
Domani, sotto la Prefettura ad Alessandria, dalle 17, ci sarà anche Christine Lorin, la mamma di Vincent, uno dei quattro giovani uccisi sulla A26, anche perché “lei confida molto nell’Italia. La sua speranza è che il nostro paese possa diventare il primo Stato europeo in cui si possa introdurre l’omicidio stradale. Lei confida in questa possibilità di soluzione di questo problema“.