13 Novembre 2020
06:56
Confcommercio Alessandria: torna la app che promuove chi fa asporto e consegne a domicilio
ALESSANDRIA – In occasione della seconda ondata di emergenza covid Confcommercio Alessandria ha rilanciato la piattaforma e la app “AlXte“, in grado di riunire oltre 250 attività del territorio impegnate nella vendita a distanza, uno strumento utile per promuovere le attività di vicinato che effettuano consegna a domicilio, asporto o servizi particolari in questo periodo di pandemia.
“Abbiamo voluto dare, gratuitamente, a tutti i commercianti che si vogliono promuovere” ha sottolineato la direttrice di Confcommercio Alessandria Alice Pedrazzi “uno strumento smart, veloce e di facile utilizzo per farsi trovare dai clienti e per informare la comunità su tutti i servizi che le attività commerciali possono offrire. Così come è accaduto durante il lockdown primaverile, anche in questo secondo periodo di restrizioni il nostro impegno è massimo per supportare gli imprenditori e i cittadini in un momento, che ci auguriamo finisca il prima possibile, in cui siamo chiamati a convivere con il virus”.
Già da settimane Confcommercio sta lavorando, tramite una task force dedicata, alla sopravvivenza delle aziende del comparto del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni, sviluppando, grazie all’azione di tutti i livelli della Confederazione, regionale e nazionale, una serie di punti a breve, medio e lungo termine.
Partendo dagli ultimissimi provvedimenti, quelli dei ristori, Confcommercio Alessandria ha evidenziato, anche segnalandolo ai Parlamentari piemontesi, già dalla prima lettura delle bozze, come sia necessario superare la logica dei codici Ateco, troppo limitante rispetto alla realtà variegata delle imprese. Emblematico per iniquità è stato il caso dei negozi di calzature per adulti esclusi dai ristori ma chiusi per decreto. I negozi di calzature per uomo e donna (47.72.10 – “Commercio al dettaglio di calzature e accessori”), seppur sospesi per DPCM del 3 novembre nelle zone rosse, sono stati esclusi tout court dai ristori in quanto non esiste un codice diverso rispetto a quello dei negozi di calzature per bambini e neonati. Su questa e su altre importanti categorie escluse Federmoda Confcommercio ha interloquito direttamente con la Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Speriamo di poter ricevere presto la notizia dell’inserimento tra i beneficiari dei ristori dei negozi di calzature”.
Già prima dell’entrata in vigore dell’ultimo DPCM Confcommercio Alessandria aveva chiesto, anche formalmente, al presidente della Regione Cirio che si attivasse presso il Governo per una differenziazione territoriale in base al rischio epidemiologico delle diverse aree del Piemonte, individuando al suo interno aree a rischio basso, medio o elevato basandosi sulla diversa incidenza dei dati su un territorio così vasto.
A questo intervento si è aggiunto quello di Confcommercio Piemonte che al presidente della Regione Cirio una lettera perchè si facesse portavoce col Ministro della Salute affinché sia attivata in Piemonte la facoltà prevista dal comma 2 dell’art. 3 del Dpcm del 3 novembre di introdurre, in relazione a specifiche parti del territorio regionale ed in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dall’applicazione delle misure di contenimento più gravose.
Confcommercio Piemonte ha inviato anche una lettera aperta ai Parlamentari piemontesi per evidenziare le fortissime preoccupazioni degli imprenditori per la sopravvivenza delle proprie attività ed il futuro delle proprie famiglie. “I nostri imprenditori si interrogano in definitiva sull’utilità del sacrificio a cui sono chiamati in via pressoché esclusiva e che potrebbe risultare non sufficiente, con il rischio di proroghe fino a Natale e oltre. Questa volta è vietato sbagliare, ne va della tenuta sociale del nostro Paese”. Gli imprenditori contestano l’equità di un provvedimento che sembra non parametrato al livello di rischio effettivo, visto che interviene senza differenziazione tra le piccole attività con accesso contingentato ovvero che si svolgono all’aperto e le altre realtà al cui interno è più probabile la formazione di assembramenti.
Il lavoro di confronto con i Parlamentari piemontesi è stato attivato ed è continuo anche su proposte per pensare al futuro delle aziende, tenendo conto dei drammatici problemi di cassa che devono affrontare in questo momento i negozi chiusi, come quelli del settore moda, dell’arrendamento, della casa, dei preziosi: è il momento di pagare la merce che è stata ordinata, ma con quali incassi?
“Il meccanismo dei ristori va assolutamente integrato – dichiara il presidente provinciale Confcommercio Alessandria Vittorio Ferrari – perché la differenza tra il non incassato ed il ricevuto diventa troppo ampia per consentire alle imprese colpite dai provvedimenti restrittivi previsti per le zone inserite in zona rossa, di rispettare i pagamenti e conseguentemente di sopravvivere. Pertanto occorre urgentemente prevedere nuovi interventi in materia creditizia, che consentano alle aziende di avere tanto rapide quanto abbondanti immissioni di liquidità, prevendendo tempi di rientro per l’intero indebitamento (che dovrebbe necessariamente essere ristrutturato e riorganizzato) di lunghissimo termine, altrimenti il sistema non reggerà. A tal proposito, come modelli di interventi in materia in tal senso ai quali potersi ispirare, si segnalano quelli previsti ad esempio in caso di calamità naturali” (per il nostro territorio si pensi, ad esempio, alle misure conseguenti agli eventi dell’alluvionali del novembre 1994).
Nell’intervento presso i parlamentari Confcommercio Piemonte ha evidenziato che “ènecessario intervenire urgentemente per superare il trattamento fiscale di favore riservato alle grandi piattaforme internazionali dell’e-commerce, che danneggia gli equilibri della concorrenza”.
Già dalla scorsa settimana la Confcommercio della provincia di Alessandria ha lanciato una campagna di comunicazione che, in questo momento tanto difficile, intende richiamare l’attenzione dei consumatori sull’opportunità di concentrare tutti i propri acquisti nei negozi della propria città.
“Questa campagna vuole far emergere il nostro senso di comunità – commenta il direttore di Confcommercio della provincia di Alessandria, Alice Pedrazzi – e di dimostrare che cosa significhi davvero aiutarsi l’un l’altro. La campagna proseguirà fino a Natale, toccando dunque un periodo che commercialmente è da sempre strategico per le nostre imprese e che, quest’anno, sarà fortemente influenzato dall’evolversi della pandemia.
Vogliamo richiamare l’attenzione dei cittadini e dei consumatori, sull’importanza che ogni singolo acquisto riveste per il futuro di molte attività di vicinato. Ecco perché abbiamo lanciato anche gli slogan #iltuoacquistoconta e #nonsprecarlo, per far comprendere che davvero ognuno di noi può fare qualcosa di importante per la propria città e per i propri negozi. Per questo chiediamo a tutti uno sforzo collettivo, affinché anche in vista del prossimo Natale, gli acquisti vengano concentrati nei nostri negozi e non attraverso anonimi “click” che portano risorse lontano da noi”.