27 Marzo 2015
14:50
Baselworld non entusiasma. Pesa la situazione internazionale
ALESSANDRIA – Il bilancio di BaselWorld 2015 non è stato molto positivo. Come ha spiegato Francesco Barberis, Presidente Aov di Confindustria, “il dato finale è stato inferiore come visite e fatturato rispetto all’anno scorso. Pesa sicuramente la situazione internazionale sia per la mancanza di alcuni clienti dell’area Russia, Ucraina e dell’Est Europa e anche per un rallentamento generale dell’economia cinese. Per questo c’è stata una minore affluenza di pubblico e di operatori professionali. La situazione ha riguardato l’oreficeria ma anche la gioielleria.“
La partecipazione qualitativa delle imprese valenzane – ha riferito Confindustria – si è comunque rivelata nuovamente all’altezza dell’appuntamento con investimenti significativi in termini di immagine attraverso l’utilizzo di spazi espositivi importanti e connotati da allestimenti personalizzati di indubbia eleganza. La gioielleria valenzana ha ribadito nel contesto capacità artistiche“sartoriali” proponendo gioielli unici e dai tratti distintivi di forte impatto che, indipendentemente dalle incertezze di mercato contingenti, sono comunque destinati a trovare estimatori ed utilizzatori in ogni parte del mondo.
In effetti, ha continuato Barberis, “la presenza di Valenza si è ridotta notevolmente nella fiera più importante a livello internazionale del nostro settore. Prima eravamo 120 aziende ora siamo sotto le 40 unità. Chi è però, da Valenza, ha preso parte all’appuntamento lo ha fatto in maniera incisiva, investendo moltissimo nel prodotto, nell’immagine e nello stand. Quindi Valenza da un certo punto di vista c’è ancora, come distretto e come numero di aziende e bisogna quindi fare i complimenti a questi imprenditori che ci credono ancora“.
L’auspicio del presidente Aov di Confindustria è che la presenza di Valenza possa essere ancora più forte e incisiva nei prossimi appuntamenti anche perché, ha aggiunto Barberis, “è di pochi giorni fa la discussione di un piano attraverso l’Istituto per il commercio estero e il Ministero competente per una serie di finanziamenti destinati a incidere sempre di più sugli inviti della clientela internazionale rispetto ad alcune fiere. Su questo il distretto deve dire la sua non solo per la fiera di Valenza ma soprattutto per altre come quella di Vicenza che deve diventare sempre di più l’evento più importante del made in Italy a livello mondiale“.