24 Novembre 2020
09:21
La storica pasticceria di Bertero ad Acqui chiude: “Il Covid ci ha dato una mazzata e i Ristori non coprono le perdite”
ACQUI TERME – Parla di semplice calcolo matematico Giorgio Bertero, titolare della pasticceria Antichi Sapori di Acqui Terme. Un calcolo che porta alla sopravvivenza o meno di una attività. E poco importa se si è bravi nel proprio mestiere quando ci si trova davanti a una crisi economica che ha colpito fortemente soprattutto la ristorazione in tutte le sue forme e sfaccettature. “Perché con un debito di 30 mila euro accumulato solo nel primo lockdown andare avanti era qualcosa di impossibile“, spiega Giorgio Bertero.
Che il mestiere, quello da pasticcere, lo conosce bene. Perché il suo nome è legato alla storia imprenditoriale di Acqui Terme con il padre che ha gestito la pasticceria sin dal 1964 in Corso Bagni passandogli il testimone. “Poi nel 2008 e per 12 anni, dopo una breve chiusura, l’ho riaperta insieme a un socio in via Mazzini. Insomma sono cresciuto con la pasticceria nel sangue e nel cuore“, aggiunge. Ma Bertero si dichiara anche sereno: “Ho e abbiamo fatto tutto il possibile per restare aperti. Quando però abbiamo capito che non saremmo mai più rientrati dalle perdite abbiamo deciso di dire basta. La nostra è stata una scelta consapevole. Così non potevamo più andare avanti. È stato un semplice calcolo matematico“.
Calcolo matematico che parla di guadagni risicati, “quasi un quinto del 2019“, ma soprattutto di aiuti insufficienti da parte dello stato. “I tanto attesi Ristori non servono nemmeno a coprire le perdite. Sono una piccola pezza che però non permette ai commercianti di sopravvivere. Anche se si lotta a un certo punto si dice basta. Perché anche lo spirito viene meno“. In più mandare avanti un’attività “con i pochi ordini che avevamo era impossibile. Per fine settembre inizio ottobre avevamo l’ordine di una torta per un matrimonio di 60 persone che poi si è ridotto a nemmeno una ventina. Così non si può sopravvivere“.
Bertero non dà però la colpa ai lockdown: “Perché la vita è una sola e deve essere tutelata. Ieri è morta ad Acqui una donna di 53 anni che lavorava in ospedale e i conoscevo personalmente. Con il Covid non si scherza e chiudere per preservare la vita di tutti è importante. A mancare è lo Stato che ha promesso una potenza di fuoco economica importante ma ha dato solo delle briciole“. Ecco che “una chiusura di un negozio rispetto a una vita è un prezzo che si può pagare. Ovvio, non è mai bello vedere un’attività che dice basta perché chi ci governa a fronte di una chiusura non dà il sostentamento adeguato a famiglie“. Il pasticcere acquese chiude spiegando come a “oggi ha chiuso un’attività famigliare, gestita solo da due soci e senza dipendenti, ma domani? Se dovesse chiudere qualcosa di più grosso? Che conseguenze avrà sulla comunità e sull’economia italiana? Spero che tutto questo si possa risolvere quanto prima“.