Autore Redazione
giovedì
16 Aprile 2015
04:58
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Cronaca - Alessandria

Addio al pezzo più gustoso, bello e caldo di Alessandria. È morto Savino

Addio al pezzo più gustoso, bello e caldo di Alessandria. È morto Savino

ALESSANDRIA – Tutti attendevano che quella teglia in rame uscisse dal suo forno e riscaldasse le mani dal freddo per riempire di gusto la pancia. La farinata di Savino non ci sarà mai più. Gli alessandrini in realtà da tempo avevano perso l’occasione di mangiarla ma la morte di Franco Traversa (Savino era il suo nome “d’arte”) ha messo nel cassetto definitivamente ogni remota possibilità. Savino era un artista della ‘bella e calda’, il suo locale in via Bergamo era un’istituzione, un luogo in cui trovare la tradizione, immutata, immutabile e imperdibile. Per questo il suo addio all’attività lavorativa aveva addolorato i tanti buongustai. Tra questi anche lo scrittore Umberto Eco che nel 2007 chiese espressamente di avere, in cambio di una sua lezione ad Alessandria in occasione dell’inaugurazione della nuova Biblioteca Civica, una fetta di farinata. Ecco cosa disse a “La Stampa”: “la faccenda ha a che vedere con la memoria. Non quella vegetale (anche se la farinata è fatta di ceci) ma quella carnale. Io ricordo quelle specie di tricicli con un vetro sopra una piastra dove apparivano le due teglie della farinata e del castagnaccio, delizia della mia infanzia. Ma ormai la farinata sta scomparendo, a Milano non si trova più, a Torino mi pare ci fosse solo un posto e non so se c’è ancora, ad Alessandria hanno chiuso… Rende di più fare la pizza. E allora ho chiesto la farinata non tanto per ingordigia quanto per spingere le autorità locali a promuovere (magari con sgravi fiscali) un ritorno della farinata (in alessandrino “belecalda”) nella mia città“.

Alessandria perde un altro pezzo di storia, ma la vita è questa, e la speranza è che qualcuno possa scrivere altre pagine simili alla sua anche se questo pezzetto di passato, bello, fumante e genuino non ci sarà più.

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