28 Aprile 2015
00:19
Tra teschi e camicie di forza uno sguardo alla storia della psichiatria alessandrina [FOTO]
ALESSANDRIA – Si trova ad Alessandria il secondo museo craniologico in Italia, dopo quello di Torino. Nella palazzina del Dipartimento di Salute Mentale sono state inaugurate tre sale con all’interno 250 teschi, già conservati nel padiglione necroscopico del Regio Manicomio dal 1912, su idea del direttore Luigi Frigerio, amico e collaboratore di Cesare Lombroso. All’epoca, infatti, la teoria positivista sosteneva che i comportamenti umani fossero correlati alle caratteristiche fisiche, con una conseguente conformazione cranica particolare. Negli anni ’60 il Regio Manicomio alessandrino ospitava circa 3500 pazienti. Nel 1997 furono trasferiti gli ultimi ospiti prima della chiusura definitiva, in base alla Legge Basaglia. L’allestimento del museo dell’Ospedale Psichiatrico di Alessandria, realizzato dalla Cooperativa Arca, è costato 10 mila euro, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dall’Asl. Tra i reperti tornati alla luce anche gli strumenti di contenzione per i pazienti, dalle camicie di forza a catene, apparecchi per l’elettroshock, oltre a oggetti personali dei malati, dalle scarpe ai piatti o marionette fino a veri e propri manufatti di artigianato o dipinti, realizzati dagli stessi pazienti. “Si tratta di reperti che rappresentano la cultura della psichiatria alessandrina” ha aggiunto il dottor Bartoletti, direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Alessandria “un patrimonio ancora non tutto visibile.
La documentazione dell’Ospedale Psichiatrico alessandrino si può anche consultare sul sito internet Carte da Legare CLICCA QUI, nell’ambito di un progetto nazionale che, tra il 2002 e il 2005, ha permesso di riordinare anche l’archivio della struttura alessandrina. Il museo sarà aperto un giorno a settimana, il giovedì, su prenotazione. Per maggiori informazioni chiamare lo 0131/306965.