Autore Redazione
venerdì
12 Marzo 2021
11:31
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Cronaca - Alessandria

Centini lascia l’Azienda ospedaliera di Alessandria: ricoprirà un ruolo chiave al Policlinico di Roma

Centini lascia l’Azienda ospedaliera di Alessandria: ricoprirà un ruolo chiave al Policlinico di Roma

RADIOGOLD – Giacomo Centini lascia l’Azienda ospedaliera di Alessandria. Lo fa per andare a ricoprire importanti ruoli al Policlinico di Roma, tra cui quello di Ceo del Customer management. “Lascio con molto dispiacere dopo un importante di crescita con il corso di Medicina attivato, il percorso di riconoscimento per IRCCS e la riduzione della mobilità passiva dei pazienti di 30 milioni. Tutto questo dopo una importante attività di collaborazione con tanti attori a cominciare dalla Regione”, ha spiegato.

Giacomo Centini era arrivato all’Azienda ospedaliera di Alessandria per ricoprire il ruolo di direttore generale. Il dirigente era già stato direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria Senese e consulente strategico della McKinsey&co, società internazionale di consulenza manageriale. Qui potete trovare il curriculum vitae di Centini. Centini ha spiegato che la scelta di accettare il suo incarico a Roma è frutto di una necessità di avvicinamento a Siena, dove vive la famiglia, oltre a una opportunità professionale che permetterà di rendere più completa la sua formazione. Insieme a tutto questo anche la gratificazione per un riconoscimento economico più rilevante rispetto al pubblico, “fatto che rappresenta un vulnus del sistema anche se il pubblico offre una remunerazione più forte da un altor lato: ti permette di fare del bene per i cittadini e la comunità“. Centini ha anche spiegato i traguardi raggiunti, punto di partenza per chi arriverà dopo: “Il mio consiglio per chi arriverà è di non cercare di reinventare la ruota. Bisogna evitare di cancellare quanto di buono fatto anche se sono sicuro che in Piemonte non c’è questa volontà. Sicuramente è più facile smontare che costruire ma io ho cercato di continuare a costruire e di capire prima di tutto quanto di buono era stato fatto”. 

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