Autore Redazione
giovedì
30 Aprile 2015
09:22
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Cronaca - Novi Ligure

Primo maggio: “festa per difendere l’orgoglio del lavoro”

Primo maggio: “festa per difendere l’orgoglio del lavoro”

NOVI LIGURE – Giornata intensa oggi a Novi Ligure dove i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno deciso di concentrare la manifestazione del primo maggio. Sul palco, ai giardini pubblici, piazzale partigiani, alle 10.30, salirà il segretario Generale della Cgil, Tonino Paparatto, in rappresentanza delle tre organizzazioni sindacali.

La scelta di celebrare la festa dei lavoratori a Novi non è casuale, ha spiegato a Radio Gold News Tonino Paparatto. “La città è stata colpita nel 2014 da una pesante alluvione, insieme ad altri comuni alessandrini, e in più il novese sta vivendo problemi occupazionali importanti come quelli della Pernigotti, della Cementir, del terzo Valico, l’Ilva. Ma saremo a Novi anche perché industrialmente questa realtà è importante per tutta la provincia”.

L’appuntamento sarà incentrato su diverse parole chiave, dalla solidarietà passando per l’integrazione, il lavoro e lo sviluppo. “Solidarietà – ha spiegato ancora Paparatto – perché ora come mai abbiamo bisogno di stare attenti a quanto succede attorno a noi. Penso in particolare all’arrivo di persone nel Mediterraneo. Per questo parliamo anche di integrazione con le persone e solidarietà. Tutto questo si verifica solo se c’è lavoro. Tutto questo non prescinde dallo sviluppo economico e per questo il primo maggio è una giornata di festa e di lotta. È vero che oggi molti si chiedono cosa festeggiamo ma è importante celebrare l’orgoglio del lavoro, il lavoro come fatto di dignità visto che chi lo perde rischia di smarrire identità e dignità.”

Alla domanda se però in provincia e in Italia sia ancora vivo e vitale lo “spirito di solidarietà” auspicato dai sindacati Tonino Paparatto ha replicato così: “sicuramente la solidarietà tra i lavoratori c’è. Il popolo italiano è capace di grandi gesti di solidarietà però non bisogna nascondere che la crisi da una parte e alcuni fenomeni come l’arrivo di centinaia di migliaia di persone sulle nostre coste con la vergogna dei morti, stanno minando anche questo sentimento. Non possiamo comunque nascondere che le persone oggi sono più sole. Con la crisi gli egoismi aumentano perché le paure aumentano come i timori di non riuscire a mangiare, di non riuscire a far studiare i figli o di non curarsi. Quindi anche il rischio di qualche preoccupazione e irrigidimento nella società c’è, peraltro legato ad alcune forze politiche che soffiano sul razzismo o su queste paure. Il timore quindi è che si possano riaffacciare pulsioni xenofobe che avevamo pensato definitivamente accantonate“.

Tutto questo forse alimentato dai dubbi di molti cittadini nei confronti della classe politica, ha aggiunto Paparatto: “un problema che riguarda l’insieme delle nostre società. Sempre più ci si allontana dalla fiducia nei partiti o delle istituzioni e questo riguarda anche il sindacato. Si tende a riconoscersi in singoli individui e quindi oggi assume una forte valenza ideale il Papa o il Presidente della Repubblica o lo stesso Renzi, per quanto contestato e contestabile. Indubbiamente la politica, per come l’abbiamo conosciuta negli anni ’60-’70, oggi ha delle grosse difficoltà, e, sicuramente, anche per colpa della politica. Alcune incapacità di gestire le cose e di decidere hanno reso ancora più grave il problema. Il rischio è che siccome la politica è debole qualcuno debba decidere qualcosa da solo come sta avvenendo per la riforma elettorale. Quindi i partiti contano sempre meno.

Nel discorso del primo maggio il segretario provinciale della Cgil si soffermerà “sulla crisi internazionale che abbiamo davanti. Noi per la prima volta da anni siamo vicini a un rischio di guerra totale o quasi. Dopo la seconda guerra Mondiale pensavamo tutti che non si sarebbero ripetute le tragedie di quegli anni. Oggi siamo però in una situazione particolare con il rischio di una moltiplicazione delle guerre. Quindi proporrò una attenzione a queste tematiche invitando le coscienze anche a ribellarsi a uno scenario di questo genere come anche al fenomeno delle morti nei nostri mari. Questo non può che essere ribadito dai sindacati confederali che fanno della solidarietà, della democrazia e del lavoro l’elemento centrale della nostra iniziativa. Parleremo del lavoro che non c’è e di quello che potrebbe esserci perché alcuni segnali positivi ci sono e probabilmente anche i dati che cominciano ad arrivare devono destare un certo interesse. Io però non direi, come sento, che il 2015 è l’anno della svolta. Non mi convince una dichiarazione di Confindustria per cui il motore di Alessandria stia di nuovo ruggendo. Noi non siamo dei gufi ma ci andrei più cauto“.

Per questo il primo maggio è una festa che deve coinvolgere tutti, ha spiegato Paparatto: “la festa del lavoro è da sempre di tutti. Di chi lavora, di chi non lavora, dei pensionati, dei lavoratori autonomi. È la festa dell’orgoglio del lavoro“.

Ecco come è strutturata la festa a Novi:
Ore 10 in piazza Falcone e Borsellino ritrovo dei partecipanti
Ore 10.15 corteo per le vie cittadine
Ore 10.30 nei giardini pubblici-piazzale partigiani, deposizione corona al monumento ai Caduti sul lavoro. Trasferimento in corteo nell’area antistante il monumento ai Caduti della Prima guerra Mondiale. Intervento di Tonino Paparatto, segretario generale delle Camera del Lavoro-Cgil Alessandria in rappresentanza delle tre organizzazione sindacali Cgil, Cisl e Uil. Parteciperà il Corpo musicale ‘Romualdo Marenco’.
Dalle 16.30 alle 23.30, giardini pubblici-piazzale partigiani, concerto con esibizione live di gruppi musicali giovanili. Spettacolo di giocoleria infuocata, bancarelle di piccolo artigianato e hobbistica a cura del Punto Giovani, con la collaborazione delle associazioni Fantomatica e Ars Alkemia di Novi Ligure.

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