16 Aprile 2021
13:36
Terzo Valico: abbattuto l’ultimo diaframma della Galleria Serravalle
SERRAVALLE SCRIVIA – Oggi è stato abbattuto l’ultimo diaframma della Galleria Serravalle binario dispari. Il completamento dell’infrastruttura permetterà il collegamento strategico di tutti i canali operativi che si sviluppano in una tratta di tracciato di linea ferroviaria di circa 22 km. Lo scopo dell’opera, nel suo complesso, è la realizzazione del collegamento tra Genova e Rotterdam, oltre che velocizzare i collegamenti interni tra Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Il cantiere è in costruzione dal 1991.
“È un passo importante nella realizzazione del Terzo Valico dei Giovi. Questo abbattimento è un passo significativo nel completamento dell’opera”, dichiara Calogero Mauceri, Commissario Straordinario dei Lavori del Nodo di Genova e Terzo Valico. “Da quando sono stato nominato Commissario ho potuto vedere un avanzamento significativo dei lavori. Ad oggi gli scavi sotterranei hanno raggiunto il 65%, mentre l’opera generale ha raggiunto il 50% del completamento”. Mauceri sottolinea l’importanza del progetto anche dal punto di vista economico: “Al progetto lavorano 400 imprese che danno lavoro a oltre 5 mila persone”. E a tal proposito aggiunge: “Da commissario mi sono coordinato con vari enti per il rispetto sia dei tempi di esecuzione dei lavori, sia per il rispetto delle norme della sicurezza sul lavoro che sulla sostenibilità ambientale, di cui il Terzo Valico è stato un modello”.
All’evento ha preso parte, in videoconferenza, anche Pietro Salini, amministratore delegato Webuild. L’Ad ha sottolineato innanzitutto l’importanza del progetto dal punto di vista economico: “Viviamo un momento per l’economia particolarmente duro, ma anche in questo clima di difficoltà si possono fare delle cose importanti per il Paese. E noi ne stiamo facendo tante”. Continua: “Il segmento delle costruzioni è rappresentato da tutti i lavoratori, grandissime persone che con il loro sacrificio stanno portando a compimento l’opera. Sono donne e uomini che credono nel fare le cose e nel farle bene”. Poi ritorna sull’economia e si rivolge al Ministro delle Infrastrutture, on. Enrico Giovannini, anch’egli in collegamento via web: “Il settore ha subito gravi danni e il segreto della ripresa sta nell’avere procedimenti semplici per avviare progetti. Abbiamo coinvolto 7mila imprese e 15 mila lavoratori su tutto il territorio, ma vedo difficoltà sul finanziamento di fondi pubblici”. Ad oggi, i fondi dedicati ai lavori di infrastruttura rappresentano lo 0,5% del PIL, contro una media del 2,2% in epoca pre-Covid e del 4%-5% nel resto d’Europa. “Per ripartire serve una spinta più ampia. Mi auguro che presto sentiremo novità: non esiste una nazione sostenibile senza lavoro”, conclude.
Gianfranco Battistini, amministratore delegato del Gruppo FS sottolinea l’importanza dell’opera: “L’attivazione del nodo è prevista per il 2023, mentre nel 2024 contiamo di chiudere tutti i lavori. Si tratta di un’opera strategica, che si inserisce in un contesto di collegamenti europei che partono da Genova e arrivano fino a Rotterdam, attraversando 5 Paesi”. Per poi aggiungere: “Questo permetterà alle merci che vengono scaricate al porto di Genova di giungere prima a destinazione: in quest’area verrà raddoppiato il traffico delle merci, e il porto diventerà un nodo strategico”. Il che avrà anche un grande impatto ambientale, con lo spostamento di circa 35 mila tonnellate di merci da strada a ferrovia.
Prosegue: “Ma permetterà anche ai pendolari di arrivare da Milano a Genova in meno di un’ora”. Spiega poi che i benefici della tratta si risentiranno anche sulla tratta Genova-Torino e Genova-Venezia, che saranno percorribili rispettivamente in poco meno di un’ora e poco più di due ore. Non manca di sottolinearne anche l’aspetto economico: “Ci sarà anche la crescita del PIL: queste infrastrutture generano un lavoro anche una volta realizzate con circa 10mila assunzioni”. La realizzazione del progetto vede coinvolti anche i Presindenti delle Regioni Liguria e Piemonte, Giovanni Toti e Alberto Cirio.
Toti sottolinea ancora una volta l’importanza del collegamento permesso dalla realizzazione di questa infrastruttura: “Oggi celebriamo un pezzetto dell’Italia che funziona. Questa è la storia di coraggio. È un’opera che vale per il Paese. Il governo ha piena consapevolezza della necessità di programmare non solo il futuro a breve termine del paese, ma anche quello un po’ più lontano, quello strutturale legato al Recovery e alle opere come il Terzo Valico”. Cirio ribadisce la necessità di investimenti da parte dello Stato in questa direzione: “Siamo il cuore dell’Europa solo se siamo collegati con il resto d’Europa. E oggi, con questo abbattimento, si fa un passo concreto”. Poi, parlando del Piemonte, dice: “Vedo un futuro radioso per la mia regione grazie a quest’opera. Non dobbiamo avere ripensamenti, come spesso è accaduto”. Poi conclude con un auspicio, rivolto al Premier Mario Draghi: “Spero che il Presidente aumenti gli investimenti, ad oggi sono troppo riduttivi. È fondamentale raggiungere la media europea. E a questo proposito vanno associate semplificazione di misure e pugno di ferro nel prendere decisioni. I repentini cambi di idea devono essere superati”.
Infine è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrtture, Giovannini: “Il Ministero riprende grazie ai fondi del Recovery la capacità di riprogrammare il proprio futuro. Quando si fanno investimenti senza precedenti si deve far passare il messaggio che non solo cambiano le procedure e egli approcci, ma anche la visione di quello vogliamo realizzare. Questo è un esempio che dimostra di che cosa si tratta quando si parla di infrastrutture sostenibili”. Poi risponde alle richieste avanzate sulle semplificazioni delle procedure: “È evidente che con le attuali procedure non riusciremo a spendere i soldi del Recovery entro il 2026, e è per questo che senza sospendere il Codice degli Appalti intendiamo fare un lavoro di forte reingegnerizzazione. Ci stiamo confrontando anche con le imprese e i sindacati su queste semplificazioni perché non possiamo sbagliare, non dobbiamo sbagliare. Io sarò sempre accanto alle imprese in termini di capacità, realizzazione e scelta dei materiali”.
Sostenibilità e incremento del PIL sono le parole d’ordine per il futuro: “Il PNRR (Piano nazionale di riprese e resilienza, ndr) è orientato in questa direzione. È fondamentale la capacità di collaborazione tra governo e territori per lavorare insieme, anche con linee guida coerenti per orientare i fondi regionali. Lavorando insieme accelereremo anche l’uscita da questa drammatica crisi che stiamo vivendo”.