15 Maggio 2015
23:27
La crisi e le strategie di sopravvivenza. Recensione de “Servizio di pulizia o corpo sociale” al Teatro Sociale di Valenza
VALENZA – “Questa idea è nata nel 2008 con Claudia Hamm, una regista berlinese”, dice Valentina Diana, “l’intenzione iniziale era fare uno spettacolo solo di clownerie, poi la drammaturgia è nata con l’improvvisazione. Lo spettacolo sembra improvvisato perché il linguaggio è quotidiano, in realtà ha una partitura assolutamente rigida”
Venerdì 15 maggio Valentina Diana e Lorenzo Fontana hanno presentato , nel foyer del Teatro Sociale di Valenza, “Servizio di pulizia o corpo sociale”, da loro scritto con Claudia Hamm, che ne ha curato la regia.
All’origine sta la situazione di crisi del teatro e di chi vi lavora. “Era già un periodo di crisi e Claudia aveva trovato una sala per provare”, dice Lorenzo Fontana, ”poi si era resa conto che trovare una collocazione in sala per un lavoro autoprodotto sarebbe stato difficile e quindi abbiamo iniziato a provare nella cucina di casa sua. Inizialmente lo spettacolo doveva essere composto solo da azioni in cucina, poi sono nate improvvisazioni parlate”.
Valentina e Lorenzo sono due attori che prestano la loro mano d’opera per lavori domestici, dichiarano di recitare e, al contempo, per guadagnare, di fare le pulizie, mentre divertono gli spettatori. Si passa in continuazione dalla percezione dello spettacolo, con attori che si presentano in quanto tali, a quella di una realtà lavorativa staccata, laddove il pubblico diventa invisibile e due aspiranti artisti devono ingegnarsi a fare altro per sopravvivere. L’effetto è destabilizzante, basato su dialoghi sul filo dell’ironia e del paradosso, nei quali i due protagonisti sembrano imparare a conoscersi e si stupiscono delle reciproche, analoghe esperienze.
Si sorride molto al racconto dei mille mestieri improbabili (dalla piattaforma web per l’affitto di organi umani, alle copie autocomprate di un libro di poesia, alla prostituzione comicamente mascherata da altro) e si assiste alla rivelazione di sé di due anime con un sogno e la consapevolezza di un talento non realizzato.
Tutto appare casuale e spontaneo, il pubblico c’è e viene continuamente aggirato, la sensazione è quella di qualcosa che avviene in quell’istante e subito si trasforma. L’immediatezza si traduce nello stupore degli stessi protagonisti di fronte ai reciproci espedienti di sopravvivenza escogitati, nell’iniziale diffidenza e nei goffi tentativi di simulare una professionalità e un successo irreali. La conclusione è un ritrovarsi, abbattute le barriere della presupponenza e degli intellettualismi, con il desiderio di “sorridere e baciare ”, senza nulla dover dimostrare e giustificare, alla luce dei propri insuccessi e con la libertà di mostrare ogni debolezza.
Uno spettacolo insolito e intimo, recitato con splendida leggerezza, che meritatamente ha calcato tanti palcoscenici (sempre alternativi perché studiato per piccoli spazi), sia in Italia che in Francia, e che ha la genialità di trasformare un tema connesso alla crisi in ironia e creatività. Quella di venerdì 15 maggio è stata l’ultima replica, festeggiata con un brindisi con il pubblico.
Venerdì 22 maggio l’ultimo appuntamento della stagione del Teatro Sociale di Valenza con “Gold Show” di Giorgia Goldini, uno spettacolo creato su misura per gli spettatori della giornata, un finale di cartellone che mira al puro divertimento.
Nicoletta Cavanna