29 Maggio 2015
08:09
A Spinetta scontro teso sulla questione cave
ALESSANDRIA – Mentre il vento ieri sera rinfrescava una giornata gradevole, nel salone parrocchiale di Bettale, a Spinetta, neanche gli spifferi e le finestre aperte sono riusciti a stemperare un clima rovente e carico di tensione. All’ordine del giorno c’era la questione cave di Spinetta e Alessandria (si legga QUI), una vicenda che sta tenendo banco ormai da settimane, ma che, curiosamente, prima di essere affrontata ha dovuto aspettare che venisse discussa “l’importante e pericolosa questione del traffico”.
I responsabili del comitato hanno infatti deciso di partire da questo tema prima di scontrarsi con l’ilarità e le battute al vetriolo dei tanti intervenuti, intenzionati ad affrontare il vero argomento della serata. Così dopo circa 40 minuti di discussioni su marciapiedi da rifare e dossi per limitare la velocità tra via Frugarolo e il passaggio a livello, il confronto ha finito per arrivare dove quasi tutti volevano e cioè la questione cave. Una aspettativa più che legittima vista la presenza del sindaco di Alessandria, Rita Rossa, intervenuto “per non sottrarsi al confronto, e per dimostrare che non c’è nulla da nascondere – ha subito esordito”.
Così il primo cittadino ha provato a spiegare il percorso di garanzia che il Comune avrebbe predisposto per tutelare gli spinettesi. Rossa ha puntualizzato che “i buchi delle cave qui sono presenti da molti anni e per questo noi dobbiamo chiuderli e farlo controllando queste operazioni“. L’amministrazione lo farà, è stato detto, con un incremento dei controlli dei conferimenti nelle cave del materiale proveniente dal Terzo Valico, “controlli che verranno incrementati grazie a nuovi finanziamenti a vantaggio dell’Arpa, come la stessa agenzia ci aveva richiesto – ha spiegato il sindaco. Le delibere della giunta sono pubbliche e dimostrano che abbiamo messo un elenco di prescrizioni molto rigide ora al vaglio della conferenza dei servizi regionale. Poi, per tutelare ulteriormente il territorio vogliamo georeferenziare tutti i camion che arriveranno e metteremo le telecamere per controllare meglio i conferimenti“. Tra le proposte avanzate giovedì sera anche quella di istituire “un comitato aperto ai cittadini”.
Queste affermazioni non hanno però rassicurato tutti i presenti. Dalla platea un cittadino ha chiesto con forza di avere garanzie sulla tutela delle falde acquifere, e lo stesso ha fatto il consigliere del Movimento 5 stelle, Angelo Malerba. Il riferimento in particolare è legato all’eventuale conferimento di schiumogeni, biodegradabili solo in parte (un cittadino ieri ha parlato di biodegradabilità al 70-80%). Una contestazione su cui è intervenuto l’ingegner Claudio Coffano, dirigente settore Ambiente della Provincia, il quale ha voluto ribadire la rigidità delle prescrizioni indicate: “a Bolla 1 si è detto che il materiale scavato con le schiume dovrà essere conferito dal metro dalla falda in avanti. Dovrà essere materiale biodegradabile con caratteristiche non pericolose“. Coffano e Rossa hanno anche aggiunto che nelle cave dovrà andare a finire materiale parificabile a quello dell’edilizia residenziale, ma tutto questo non ha smosso di una virgola la posizione di quanti hanno assistito all’incontro.
Il geometra Brugnone ha ricordato al sindaco l’articolo della Costituzione che definisce il popolo sovrano: “lei – ha spiegato rivolgendosi al primo cittadino – non può decidere in una maniera quando tutta la popolazione è contraria“. Un concetto ripreso dall’esponente No Tav, Claudio Sanita, che ha rivolto un appello “alle persone del Partito Democratico, invitandole a cambiare idea. Il sindaco in campagna elettorale aveva usato lo slogan ‘Insieme’, aveva detto che le decisioni sarebbero state affrontate ‘insieme’. Ebbene, se il primo cittadino cambierà idea forse si riconcilierà con questa comunità. Di certo – ha concluso – i camion a Spinetta, a portare la merda non li faremo arrivare“.
Prevedibile l’ovazione per Sanita, cui il sindaco ha replicato rivendicando un operato “assolutamente trasparente. Io non ho alcun legame con nessuno, né sono asservita a nessuno – rispondendo alle accuse di Sanita. Se Sanita pensa che qualche amministratore del Pd abbia qualcosa da nascondere vada alla Procura – ha aggiunto Rita Rossa, rivolgendosi all’esponente No Tav”.
Neanche il vento della sera, alla fine, ha raffreddato gli animi. Da una parte alcuni cittadini sono tornati a casa quantomeno dubbiosi per una frazione già piena di problemi e ora con gli interrogativi per queste nuove cave, dall’altra gli amministratori perplessi per quello che viene definito un “clima di sospetto non comprensibile a fronte delle tante prescrizioni imposte proprio per tutelare i cittadini”.