19 Giugno 2021
16:37
Elezioni Alessandria. Ravetti (Pd): “Vincere è possibile ma serve lo spirito delle imprese impossibili”
ALESSANDRIA – Il consigliere regionale Domenico Ravetti ha racchiuso in un comunicato le sue riflessioni in merito alle prossime elezioni amministrative ad Alessandria. Nel 2022 i cittadini del capoluogo torneranno alle urne e per Ravetti per competere “con questo forte e radicato centro destra alessandrino” serve “qualcosa che è nell’aria ma che ancora non si è manifestato con evidenza”.
Il consigliere regionale parte da una “premessa”: “Non mi rivolgo al PD, non riguarda me, non parlo di una mia diretta responsabilità politica“. Ravetti scrive perché “sono molti gli amici che mi chiedono notizie sull’avvio dei lavori per la costruzione dell’alternativa all’attuale Amministrazione Comunale di Alessandria. Scrivo perché non vivo su Marte e non ho una percezione distorta di ciò che mi circonda. Scrivo perché cammino per le strade di Alessandria tanto quanto basta per avere contezza che, rispetto all’esistente, non manca molto al tempo in cui sarà necessario fare passi concreti verso la costruzione dell’alternativa sociale, poi politica e programmatica. Peraltro questa è una città in festa ubriaca di gioia per una grande vittoria sportiva che coincide con il bisogno di ritornare a vivere dopo il lungo periodo di costrizioni dettate da un maledetto virus. Basta poco per capire che Alessandria in questi giorni è una città che ha voglia di costruire il suo futuro.
Detto questo mi è più facile tornare alle ragioni di questo post: per competere con questo forte e radicato centro destra alessandrino serve qualcosa che è nell’aria ma che ancora non si è manifestato con evidenza; tanto per iniziare serve lo spirito delle imprese impossibili che matura da tre condizioni iniziali: desiderare il cambiamento, essere consapevoli delle difficoltà e manifestare un sincero entusiasmo per la sfida. Sono certo che “la politica” farà il suo mestiere per cogliere quello spirito con la definizione di un percorso partecipato con le alleanze tra persone, con le idee e magari, ad un certo punto del percorso, con le Primarie (perché no?!) che sono uno strumento che alimenta la partecipazione previsto negli Statuti e non un fine. Ad ogni buon conto, almeno questo è il mio pensiero, le Primarie non andrebbero scartate a priori per paure o per pregiudizi.
Infine, sempre a proposito di imprese impossibili, mi ricollego alla grande impresa, quella dell’Alessandria nel calcio. Faccio fatica però a tacere di fronte alle parole del sindaco di Alessandria. Capisco la retorica del porta fortuna ma la sua sfida era un’altra, il suo calcio di rigore era un altro, la sua esultanza era da dimostrare in un campo diverso dal Moccagatta. E a vedere le classifiche in cui si trova la città di Alessandria in tanti ambiti, a partire dall’ambiente e dal benessere dei cittadini, mi è chiaro che la sua palla è finita fuori di almeno un metro. Ora che ho risposto torno alle “cose” che tratto in Consiglio regionale”.