Autore Redazione
mercoledì
7 Luglio 2021
07:00
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Cronaca - Eventi - Novi Ligure

Aspettando Hortus Conclusus

Sabato 10 luglio presentazione del programma della rassegna novese ideata e diretta da Andrea Lanza. Il 15 luglio anteprima con la stori­ca compagnia teatrale milanese Aia Taumastica
Aspettando Hortus Conclusus

NOVI LIGURE – Ritorna Hortus Conclusus, la rassegna ideata e diretta da Andrea Lanza, che coinvolge il centro cittadino e fa di Novi il fulcro di un vero festival di cultura, teatro, danza e moltissimo altro per più di un mese di appuntamenti intensissimi. Con l’anteprima del 15 luglio si annuncia la settima edizione di Hortus, il cui programma sarà presentato ufficialmente, sabato 10 luglio, nella conferenza aperta a tutti che si terrà alle 9,45 in corte Solferino (ingresso da via Oneto). Saranno oltre 50 eventi per più di 70 tra artisti, ospiti e i loro staff; sono 30 i volontari coinvolti nell’organizzazione e tutto questo dal 27 luglio alla chiusura del 26 settembre. Bastano questi numeri ad impressionare, ma Hortus, con le sue tantissime facce e vocazioni, è speciale sin dalla sua prima edizione soprattutto per la sua anima. E’ bellezza splendente eppure discreta, nata in un giardino-scrigno che la offre in dono “Non per tutti, ma per ciascuno”, come un tesoro raro, e la sua particolarità è respirata da chiunque vi si avvicini.

Cinema, teatro, musica, danza, teatro ragazzi, laboratori, dibattiti e conferenze, grazie alla rinnovata partnership con l’amministrazione della città, si succederanno per il secondo anno consecutivo nella cornice accogliente di corte Solferino, composta dalla grande area destinata agli spet­tacoli e dal bel giardino riservato agli eventi collaterali e all’accoglien­za del pubblico. Come sempre, tutti gli eventi sono riservati ai soci regolarmente iscritti, eccetto quelli di anteprima e di chiusura, aperti a tutti a fronte di un contributo per la manifestazione. È possibile richiedere e ritirare le tessere associative 2021 (il cui costo è 15 euro, gratis per i minori) a Novi presso La bottega del Sanconiglio. Chi risiede fuori città può prenotare la tessera telefonicamente e poi ritirarla in seguito. INFOLINE 0143 341074 | info@labottegadelsanconiglio.it 

Sabato 15 luglio alle 21 alla Corte Solferino la stori­ca compagnia teatrale milanese Aia Taumastica giunge #inhortus con Massimiliano Cividati per presentare uno spettacolo di straordi­naria invenzione, poesia e umanità: Banvard’s legacy, liberamente ispirato a “La follia di Banvard” di Paul Collins.

L’eredità di Banvard (questa la traduzione in italiano) racconta l’incredibile e poco nota vicenda di John Banvard. Pittore di umili origini, nella seconda metà dell’800 divenne straordinariamente noto e ricco grazie a un’ enorme tela dipinta sulle rive del Mississippi. Durante un viaggio sul fiume Mississippi, Banvard cominciò a tracciare una serie di schizzi già nel corso della navigazione, con l’intenzione di dare vita ad un enorme pittura panoramica. Al termine dei lavori, l’opera risulterà di quasi 400 metri di lun­ghezza e di tre metri e mezzo di altezza. Inserita in un meccanismo dotato di carru­cole e cilindri che ne consentivano lo scorrimento, la gigantesca tela dava modo a Banvard di intrattenere gli spettatori con una pittura in movimento, accompagnata da racconti e musiche, in una forma artistica che oggi collocheremmo nell’ambito della performance multimediale. Da quel momento in poi la fama de “il pittore più ricco di tutti i tempi”, unita al genio e all’eccentricità che lo contraddistinguevano, crebbe esponenzialmente, fino ad aprirgli le porte dei grandi teatri del nuovo mon­do e dei migliori salotti del vecchio continente, venerato come un profeta, ricoperto di denaro, gloria, premi e onorificenze. Fu però un successo di breve durata: uno dei più grandi sognatori dell’800 fu presto cancellato dalla memoria storica in seguito all’infelice incontro di Ban­vard con uno dei padri del ‘900: P. T. Barnum. Forse se si fosse accontentato di essere il paesaggista più ammirato del suo tempo (da Charles Dickens, su tutti gli altri) rinunciando a sfidare Barnum sul suo terreno, John Banvard non sarebbe, oggi, un pittore del tutto dimenticato. Banvard fu un talentuoso visionario, un individuo prezioso. Brillò per pochi istan­ti, per poi scomparire, come una stella cometa, nel buio dell’oblio, vittima di brutale volgarità, violenza e populismo, all’alba del secolo breve.

Massimiliano Cividati, accompagnato al pianoforte da Andrea Zani, con una narrazione straordinariamente scintillante, chiara e partecipata, ci restitu­isce per intero i colori, il genio, la gloria, la follia e il dramma della parabola di Banvard, rendendoci partecipi di una vera e propria epopea.

Il prezzo per i soci è 10 euro, per i non soci 15 euro.

Dopo l’anteprima del 15 luglio, il festival si aprirà ufficialmente martedì 27 luglio, sempre alle ore 21, nella grande corte del liceo classico cittadino “Amaldi”, con un’unica eccezionale replica dello spettacolo “Cara professo­resa” di e con Beppe Casales.

Lo spettacolo del 27 è parte della sezione del festival chiamata “Zero in condotta”: una serie di appuntamenti dedicati alla scuola, cui quest’anno saranno dedicati l’attenzione e lo spazio necessari, secondo gli organizzatori di Hortus, dopo tanti mesi di difficoltà per i suoi protagonisti grandi e piccoli. E’ questa una delle tante novità che verranno svelate alla presentazione del 10 luglio, che lascia presagire molte sorprese.

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