29 Agosto 2021
12:30
Recoaro e Montuè: un percorso in valle tra fonti e cerreti bronesi
BRONI (PV) – Recoaro e Montuè. L’Oltrepò Pavese è un vasto e meraviglioso territorio che non smette mai di incantare, offrendo a curiosi e appassionati di luoghi nascosti e percorsi immersi nel verde spunti e idee, anche last-minute, per fuggire dal chiasso urbano. A Broni esiste una semplice passeggiata percorribile partendo da frazione Montù de Gabbi – detta anche Montuè – il nucleo più antico di Canneto Pavese, che comprende il transito nei pressi di pregevole edificio in stile liberty, meta del tempo libero e del ballo di tante generazioni bronesi.
Il sentiero è ad anello su facile sterrata, da percorrere preferibilmente in senso antiorario: può essere iniziato sia in
alto, dalla piazza di Montuè, sia dal basso, al parcheggio delle Fonti di Recoaro. Il percorso si snoda sul fondo delle vallette dei due rii che formano lo sperone di Montuè, affacciato con il suo castello sulla pianura padana.
Di interesse naturalistico ed architettonico, il cammino percorre le due vallette un tempo maggiormente coltivate
e oggi sede di alcune “baracche di campagna” dei bronesi. Le vallette, assai ombrose, si riuniscono in unico corso
nella parte più ombrosa e fresca, ove sorgono gli edifici liberty delle “Fonti di Recoaro“.
La passeggiata ad anello, soste escluse, può essere completata nel giro di un’ora e mezza, con un dislivello complessivo di 220 metri.
Recoaro e Montuè, le “Fonti” in stile Liberty
Le prime notizie sul complesso “Le Fonti di Recoaro” risalgono al 1853, anno in cui fu attivata per la prima
volta la fonte di acque minerali sulfureo – magnesiache, note fino dagli antichi tempi per la loro azione diuretica e
leggermente lassativa e consigliata per tutte le malattie dell’apparato digerente e renale.
Nel 1913 la struttura iniziò a essere riattata nelle attuali forme liberty e dotata delle caratteristiche grotte di
natura artificiale, tra cui quella della fonte denominata S. Antonio, tuttora esistente e perfettamente conservata.
Il nuovo complesso, considerato uno delle più rare e belle costruzioni in stile liberty dei primi anni
novecento, fu inaugurato nel 1920, in concomitanza con l’inaugurazione della fiera campionaria di Milano.
Negli anni successivi divenne anche un locale da ballo e conobbe grandi fasti per tutto il ventennio. Altrettanta
fortuna ebbe al termine della Seconda Guerra sino a tutti gli anni sessanta, per poi lentamente declinare. Recentemente, nel 1999, la nuova proprietà ha acquistato Recoaro con l’intento di riportare il complesso, abbandonato da più di dieci anni, al suo antico splendore.
Con l’aiuto dei comuni di Broni e Canneto Pavese, è stato iniziato il restauro e il recupero degli immobili,
conservando e valorizzando il patrimonio artistico.
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