Autore Redazione
domenica
3 Ottobre 2021
12:26
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Cronaca - Alessandria

Cane ferito da un laccio per catturare cinghiali nelle campagne di Valmadonna

Cane ferito da un laccio per catturare cinghiali nelle campagne di Valmadonna

VALMADONNA – Ha ferite sul bacino e sulla schiena ma, per fortuna, il cane Blade è vivo e dovrebbe guarire completamente. Il destino dell’animale di Rachele Grangia, però, poteva essere diverso. Il cane, infatti, è rimasto intrappolato in un laccio d’acciaio utilizzato per catturare cinghiali. Quando la veterinaria di Blade ha visitato l’animale, ha raccontato Rachele, ha riconosciuto nelle ferite i segni delle trappole illegalmente utilizzate per la cattura della fauna selvatica.

Blade era scappato mercoledì dall’abitazione dei suoi padroni, nelle campagne di Valmadonna. Insieme all’altro cane di famiglia era riuscito a scavare un buco nella rete che circonda la casa e allontanarsi. La femmina dopo circa mezz’ora era tornata ma di Blade non c’era più traccia. Rachele e la sua famiglia per due giorni hanno cercato l’animale, bussando anche di casa in casa nella speranza di avere qualche notizia. Rachele si è affidata anche ai social per ritrovare il suo cane di 2 anni e mezzo ed era pronta a far volare un drone per riuscire guardare nei punti dove era stato impossibile arrivare. Venerdì Blade è poi ricomparso, ferito, davanti a casa. “Chi ha messo la trappola deve essere tornato per vedere se aveva catturato qualche animale e quando ha visto il mio cane deve aver tagliato il laccio. La veterinaria, infatti, mi ha spiegato che da solo il cane non avrebbe mai potuto liberarsi”.

Dopo aver soccorso il suo animale, Rachele ha provato a cercare la trappola ma senza successo. Con un post su Facebook ha raccontato l’accaduto per mettere in guardia gli altri cittadini e appena avrà il referto del veterinario, ha aggiunto con voce ferma, andrà subito a sporgere denuncia:Queste trappole provocano atroci sofferenze e sono illegali. Anche una persona potrebbe ferirsi. Blade per fortuna starà bene ma cose del genere non devono più accadere“.

 

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