5 Novembre 2021
13:30
Il Pd non cambia mai: ad Alessandria i panni sporchi si lavano in piazza
ALESSANDRIA – Siamo ad Alessandria ma, sotto il cielo della politica, le dinamiche politiche locali rispetto alle prossime elezioni comunali evidenziano un quadro molto simile a quello nazionale.
Il centrodestra è reduce da una lacerazione forte le cui conseguenze non sono certo finite, con la scissione di Forza Italia e la creazione di un nuovo gruppo consiliare, InsiemeAlCentro, a sostegno dell’amministrazione Cuttica. Eppure, nonostante il clima avvelenato, gli elettori già sanno chi, al 99%, sarà il prossimo candidato sindaco di una coalizione di sicuro litigiosa ma unita, in nome delle urne: Gianfranco Cuttica di Revigliasco. La conferma dell’attuale primo cittadino è stata infatti esplicitata qualche giorno fa da Riccardo Molinari, anche se il diretto interessato non è ancora uscito ufficialmente allo scoperto. Ma il capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale non parla mai a caso: l’aver ufficializzato la volontà di puntare ancora sul sindaco uscente soddisfa l’ordine impartito dal leader Salvini: “Entro Natale si scelgano tutti i candidati sindaco alle elezioni del 2022″ aveva detto qualche settimana il leader del Carroccio, deciso a evitare ulteriori brucianti sconfitte elettorali, figlie di candidature scelte quasi in zona Cesarini, come avvenuto a Roma e a Milano.
Sul fronte opposto, invece, gli auspici temporali sono gli stessi di Salvini ma la sensazione è che il groviglio sia molto più complicato da dipanare: “Entro Natale saranno definiti programma, alleanze e candidato sindaco” aveva auspicato il segretario cittadino uscente del Pd Rapisardo Antinucci. La nota diramata dall’ex assessore alla Cultura Vittoria Oneto, però, evidenzia un malcontento che rischia di rallentare tutto e offre, agli elettori, lo spaccato di un centrosinistra all’eterna ricerca di una linea comune perduta.
Oneto evidenzia uno spettacolo “grottesco, per non dire peggio“, rimarcando che, contrariamente a quanto era stato annunciato, il congresso cittadino per stabilire il nuovo segretario sarà spalmato in due fine settimana, il 7 e il 14 novembre. “La pessima figura offerta è frutto di incapacità gestionali evidenti” ha tuonato Oneto “volte più ad interessarsi ai posizionamenti che non al fare politica. Giovedì si è svolta una riunione piuttosto irrituale: quella tra il segretario regionale e due candidati che al momento non si può dire essere gli unici, perché il regolamento prevede la possibilità di candidarsi il giorno stesso del congresso. Riunione anche dannosa, perché se è vero che nella gestione del Pd di Alessandria ci sarebbe bisogno di aria fresca, energie nuove, ancora una volta quelle sono state tenute fuori dalla porta. Quello che sta accadendo è anche frutto di scellerati accordi, peraltro non mantenuti, su una gestione del partito provinciale in forma unitaria, che si è rivelata in realtà solo “unica”, e la cui debolezza si conferma in una totale inadeguatezza nel gestire la situazione. Il risultato è di fatto lo spacchettamento a sorpresa del congresso cittadino (già convocato peraltro), che si svolgerà il 7 con voto il 14. In soldoni la discussione è disgiunta dal voto, “ovvero il congresso è ridotto ad un votificio? Tutto questo ci porta distanti dal nostro obiettivo: lavorare in maniera determinata e coesa, ascoltare le istanze dei cittadini, rispondere alle loro esigenze e tornare alla guida della città con una candidatura forte e condivisa”.
Insomma, nel Pd, come spesso capita, i panni sporchi si lavano in piazza, con i suoi elettori di fronte all’ennesimo deja-vu e a una coalizione di centrosinistra ad oggi ancora sfarinata e con mille incognite sulla propria leadership. L’attuale segretario cittadino Antinucci aveva “lettianamente” auspicato un “campo largo“, con “Italia Viva, Azione, forze civiche e anche le Sardine“, peraltro dopo aver schiaffeggiato pubblicamente, nel recente passato, alcune di queste forze, come i “grillini“. “Il nome del nostro candidato uscirà subito dopo il congresso cittadino (quindi non prima del 14 novembre, ndr)” aveva detto Antinucci “se il tavolo del centrosinistra non sarà concorde si faranno le primarie“. Insomma, se il centrodestra piange il centrosinistra non ride ma gli elettori di Lega-Forza Italia e Fratelli d’Italia sanno, quantomeno, chi li guiderà. Nel centrosinistra, invece, si naviga ancora a vista, con i consueti strali incrociati che annoiano gli elettori e non aiutano la città.