3 Dicembre 2021
18:32
Moreno Longo: “Giocare ogni 72 ore è complicato. Cittadella modello da seguire”
ALESSANDRIA – “Incontriamo una squadra che negli ultimi anni ha fatto grandi cose in Serie B. È andata vicina in due occasioni anche alla promozione. Insomma una squadra importante per questa categoria“. Moreno Longo usa queste parole per presentare la gara tra Alessandria e Cittadella, in programma domenica alle 20.30 allo stadio Moccagatta. Secondo il tecnico grigio “il modello Cittadella andrebbe studiato perché ogni anno questa squadra riesce a mantenere una forte identità e una fisionomia molto ben precisa. Si tratta di una squadra costante nel tempo. Penso che il direttore Marchetti abbia sempre fatto la differenza in questo senso“.
Longo sostiene che l’Alessandria debba ancora “consolidarsi. Sappiamo che per questa società restare in Serie B servirebbe per porre una base solida in vista del futuro“. Contro il Cittadella non ci sarà ancora “Mantovani, che sta lavorando a parte, e lo ritroveremo con il resto della squadra dalla prossima settimana“. Al contrario “Mustacchio contiamo di recuperarlo. Ha subito un colpo durante la gara con il Pordenone e stiamo cercando di smaltirlo. Siamo fiduciosi nel suo recupero“. Ba e Bruccini, invece, “grazie a qualche allenamento in più nelle gambe il loro minutaggio sale e stanno crescendo“.
Sulle tante partite ravvicinate Longo sostiene che “per giocare ogni 72 ore si deve avere una rosa profonda ricca di soluzioni e noi siamo una squadra che deve stare sempre al massimo per restare in questa categoria. Giocare ogni 48/72 ore non lo permette. Non è nel nostro Dna giocare in questo modo“. Il Cittadella arriva invece al Moccagatta con “tanti giocatori freschi. Del resto contro il Como hanno fatto un turnover importante“. Infine sul turno serale Longo sostiene che “sia difficile giocare in notturna in questo periodo per il clima. A Pordenone il campo era diventato ad esempio molto scivoloso. Di certo non è come giocare alle 14 o alle 15. Per esigenze televisive si punta più a riempire i palinsesti che a favorire lo spettacolo. Però le difficoltà come le abbiamo noi le avranno anche loro“.