15 Dicembre 2021
10:53
“Il Gelindo a veglia” ad Asti
ASTI – Lunedì 20 dicembre alle ore 21 ad Asti, nel Teatrino della Parrocchia di San Pietro (corso Genova 14), torna “Il Gelindo a veglia”, tratto dalla tradizione popolare piemontese. Con il testo di Luciano Nattino, viene portato in scena da J’Arliquato, gruppo folk di Castiglione d’Asti.
L’occasione è nel giorno in cui al pomeriggio, nello stesso posto, viene presentato il numero 37 della rivista “Astigiani” (alle ore 17.30). In essa, tra i vari articoli, i cinquant’anni sulle scene del “Mago Povero” (oggi casa degli alfieri): una delle formazioni teatrali più importanti a livello nazionale, nata ad Asti da un primo nucleo nel 1971. Il luogo non è casuale: in quel teatrino si sono conosciuti Luciano Nattino e Antonio Catalano e nel 1963 hanno messo insieme il loro primo pezzo teatrale, una riscrittura de “La Giara” di Pirandello.
E così la giornata verrà completata da una veglia natalizia: Gelindo anche quest’anno ritornerà con la sua cavagna carica di ricordi e speranze. Ritorna con le brume e l’odor di mosto, con le prime gelate e l’attesa del lieto evento.
Diceva Nattino: “Ricordo le barbe finte, gli angeli con le ali di cartone, le luci calde della ribalta, un clima di neve fuori e di festa in sala: un tuffo nel cuore della mia infanzia e dei miei primi approcci al teatro. Da quel giorno la divota cumedia è entrata dentro di me.” E dal 1977 è ininterrottamente grazie a lui sempre in scena nell’astigiano, con varie formazioni.
La favola tradizionale piemontese vuole che Gelindo sia il primo contadino ad arrivare alla grotta (crutin) dove è nato il Bambin Gesù, in quanto è lui che ha dato l’indicazione a Giuseppe e a Maria dove andare a riposare. Anche perché è lui il proprietario del crutin, è lui il padrone del bue. Nel presepe piemontese egli è infatti il primo pastore di fronte alla capanna, con l’agnello sulle spalle. Gelindo arriva alla grotta a portare cibo, bevande, panni puliti insieme alla sua famiglia. La moglie di Gelindo, Alinda, è la figura che, nella favola e nel presepe, presenta alla coppia di sposi un panno bianco mentre Aurelia, la figlia, porta le uova, Medoro, il cognato, porta i formaggi e Tirsi, il garzone, salamini e vino.
L’ingresso libero, fino a esaurimento posti.
Saranno raccolta offerte per la Parrocchia.